Cari immigrazionisti, che noia! Ma inventare qualcosa di nuovo?

Cari immigrazionisti, che noia! Ma inventare qualcosa di nuovo?

Che noia. Pericolo di fascismo, di razzismo, di discriminazione. La “paura del diverso” ovunque, pure nelle patatine. E poi ancora con questa storia dei bambini, riportati dappertutto tranne che nelle foto dei barconi dove si scorgono a stento con il lumicino. Senza fine. Gli highlander del multi-etnico.

Che gli immigrazionisti non parlino d’altro è ormai un dato assodato. La domanda che sorge spontanea è: potrebbero inventarsi qualcosa di nuovo? Che so, spingere un po’ di più sulla presunta superiorità della cultura africana (che tanto sottendono comunque in modo troppo implicito: esplicitiamo!), concentrarsi sulla natalità degli immigrati che ci salverà (lo hanno fatto, vero, ma sempre troppo poco rispetto al resto, probabilmente confusi dalla cultura “childfree”). Qualche frecca al loro arco esiste. Debole e senza alcuna sostanza valida, per carità, ma se non altro di tono diverso.

Perché questa ossessione del razzismo (mirabile la “statistica”, pubblicata da Repubblica per cui ogni omicidio verso un nero sarebbe automaticamente motivata da odio etnico, o quasi), francamente non solo ha reso ripetitivi voi, ma anche noi. Esatto, per rispondere alle vostre sciocchezze dobbiamo proseguire in modo altrettanto monocorde e francamente ridondante.

Tutto sommato perfino il noiosissimo allarme lanciato a gennaio da Saviano su “Salvini in divisa” che richiamerebbe gli spettri delle dittature, è meno fastidioso. Per lo meno è una cosa recente. Certo, in un mese ce lo avete propinato ogni santissimo giorno e l’altra sera nel Propaganda Live l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta lo ha ripetuto, come da tradizione, come una macchinetta, ma diciamo che siamo ancora in una fase precoce. Pure la trovata del partito dei “nuovi italiani” senza italiani non è male. Per lo meno fa ridere.

Insomma, io lo so che potete essere creativi. So che potete farcela.

Però davvero, cari immigrazionisti, fate qualcosa. Correte ai ripari. Altrimenti oltre a crepare di sonno voi fate addormentare anche noi. Oppure c’è la possibilità che tutto questo non vi stanchi. E in quel caso vi invidio. Dico davvero. Non annoiarsi mai a ripetere sempre le stesse cose, in una vita che già ha nella routine il suo peggior nemico, è assolutamente un pregio.

Io qualche idea ce l’ho. E potrei comunicarvela in una delle prossime puntate, però mi sembra eccessivo venirvela perfino a suggerire. L’appello è rivolto anche a chi la pensa come noi: aiutiamo il progressista medio a non farci morire di noia.

È un’emergenza.

(di Stelio Fergola)

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