A Bologna non si possono avere idee, e c’è un’ ulteriore prova: viene ostacolata anche l’Associazione “Belzebò”, colpevole, a detta dei “democratici” di aver pubblicizzato su Facebook l’evento previsto per l’8 febbraio al Centro Costa Arena di Bologna. L’Associazione ha rimosso la promozione dell’evento stesso (Costretta? Influenzata? Plausibile e ipotizzabile, anche se non possiamo affermarlo con certezza), nel corso del quale il nostro direttore Stelio Fergola doveva parlare del suo libro L’inganno antirazzista. Chi ha visto il video-denuncia che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, conosce lo svolgimento dei fatti.
E sa perfettamente che la presentazione non si è tenuta. A bloccare tutto, pressioni esterne di soliti gruppi di estrazione cosiddetta “antifà” che con minacce e intimidazioni sono riusciti nell’intento. Gli stessi, che pubblicano contenuti analoghi sul blog “Staffetta” [antifascista], hanno deciso di attaccare anche Belzebò, e addirittura di contestare l’evento – del tutto indipendente – che la stessa Associazione ha in programma di organizzare sabato 16 febbraio presso la “Sala Marco Biagi”, di cui vi mostriamo la locandina.
Basta citare qualche passo del raffinato pensiero di codesti individui per inquadrare il problema.
“Finora abbiamo più volte chiesto un atto di chiarezza e di responsabilità del Quartiere Santo Stefano in modo da negare la sala pubblica del quartiere a iniziative che vanno tutte e sempre nella stessa pessima direzione.
Ma ora ci rivolgiamo a tutti e a tutte per lasciare vuota quella sala e per sottrarre spazio e credito pubblico a chi promuove xenofobia e disumanità.“
Che è un po’ lo stesso concetto espresso contro Fergola riguardo alla sua “difesa della razza ariana”, inesistente nel testo che evidemente i signori censori non si sono neanche premurati di leggere.
Insomma, che vi sia l’ennesimo tentativo di boicottaggio è una certezza, da parte di una minoranza dal potere a quanto pare enorme nell’economia culturale cittadina, contro chi ha il solo difetto di pensare liberamente e di voler promuovere un dibattito anche con persone di diversa concezione. Complimenti.
(la Redazione)