La politicizzazione della Chiesa europea

La politicizzazione della Chiesa europea

“La politicizzazione della Chiesa europea” (The politicization of the European Church) è il titolo di un articolo (una dura invettiva) apparso sul giornale religioso americano First Things -e rilanciato in Italia da il Giornale– a firma di Thomas D Williams.

Williams è un teologo e professore di filosofia. È stato consulente di Benedetto XVI nel suo viaggio apostolico negli Stati Uniti. Ritenuto vicino a figure come Steve Bannon vive e insegna a Roma.

Nel pezzo in questione analizza la politicizzazione della Chiesa, apparsa evidente durante le recenti elezioni europee. Williams infatti scrive:

“Numerose figure ecclesiastiche hanno espresso il loro raccapriccio di fronte ai risultati delle elezioni per il parlamento europeo. Le loro reazioni mettono a nudo la pericolosa alleanza della Chiesa europea con determinate posizioni politiche. La reazione si è concentrata sulla vittoria schiacciante di Matteo Salvini in Italia, in cui la Lega ha mietuto più del 34% dei voti superando persino le previsioni più ottimiste (…) Il fatto che uomini di Chiesa europei abbiano condannato la vittoria di Salvini considerandola una netta sconfitta per la Chiesa stessa induce a pensare che essi si siano invischiati troppo nella politica, fino al punto di identificare il bene della Chiesa con posizioni politiche contingenti e questionabili.”

Una politicizzazione evidente quella di cui parla il teologo americano e che appare lampante dalle dichiarazioni, da egli stesso riportate, del mondo cattolico europeo:

Il presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’ Unione Europea ha elogiato le vittorie dei partiti verdi alle elezioni di domenica deplorando l’ ascesa di populisti nazionalisti. (…) L’ Arcivescovo del Lussemburgo Jean-Claude Hollerich ha dichiarato che l’esito del voto “non è stato completamente negativo”, anche se ciò è «forse più difficile da vedere per i cattolici in Italia». Hollerich ha poi criticato il ministro dell’ Interno italiano Matteo Salvini per aver cercato di accaparrarsi il voto dei cattolici facendo appello al loro sentimento religioso, insinuando persino che i cattolici italiani sono facilmente ingannabili e non particolarmente intelligenti.

Williams mette poi in luce l’ipocrisia di alcuni elementi della Chiesa, che si ricordano di difendere le proprie posizioni a targhe alterne, favorendo sempre la voce globalista:
Il padre gesuita Antonio Spadaro, caporedattore de La Civiltà Cattolica ha rantolato contro i risultati delle elezioni in un articolo a tutta pagina su Famiglia Cristiana «Se l’usurpazione a scopi politici di simboli religiosi di fratellanza è divenuta accettabile; se un cristiano accetta l’ imposizione di pene contro quanti salvano persone che affogano in mare; se il nazionalismo contraddice l’ intima essenza dell’ universalità che è caratteristica del cattolicesimo , ciò significa che la coscienza cristiana è stata sabotata e geneticamente modificata», ha dichiarato Spadaro. La sua denuncia delle scelte dell’ elettorato italiano dimostra che egli avrebbe preferito la vittoria di un altro partito, ma quale? Perché prendere di mira proprio la Lega che è per la famiglia e contro l’ aborto, invece di prendersela, per esempio, col Partito Democratico che è favorevole al matrimonio gay e all’aborto?

Per Thomas Williams la questione è semplice, nessuno ha il monopolio della fede:

In sintesi, nessun programma politico e nessun partito può rivendicare il monopolio della fedeltà alla Chiesa pretendendo di essere l’ unica perfetta incarnazione del pensiero sociale cattolico ed escludendo tutti gli altri. Il Concilio Vaticano Secondo ha fatto appello a questa legittima pluralità di posizioni politiche nella Gaudium et Spes. (…) Sembrerebbe che questo sano rispetto per le opinioni contrarie sul migliore indirizzo politico da prendere – insieme al riconoscimento del fatto che il Vangelo ammette la diversità di soluzioni politiche – sia proprio ciò che manca nel mondo ecclesiastico europeo del tempo presente.”

Nell’articolo del teologo americano si evidenzia inoltre come l’immigrazione incontrollata non sia un tema che la Chiesa dovrebbe difendere, infatti scrive:

Figure ecclesiastiche di spicco hanno demonizzato Salvini perché ha chiuso i porti al punto di definirlo «anticristo» e «satana». Ma lo stesso Papa Francesco ha dichiarato più volte che i politici devono esercitare la virtù della prudenza decidendo il numero di immigranti che possono ragionevolmente accettare e integrare, il che implica che non esiste una quota di migranti da accogliere uguale per tutti“.

Sempre sul tema Williams riprende infine le parole del cardinale guineano Robert Sarah:

È sbagliato «utilizzare la Parola di Dio per promuovere le migrazioni», ha dichiarato. È meglio «aiutare le persone a prosperare nella loro cultura che incoraggiarle a venire in Europa». Il cardinale ha denunciato l’ insistenza con cui la Chiesa incoraggia l’ immigrazione verso l’ Europa, ripetendo più volte che la maggior parte degli immigranti finiscono in Europa «senza lavoro e senza dignità», assumendo la condizione di schiavi. (…)

Secondo un reportage, circa l’ 80% delle donne nigeriane che sono approdate in Italia sono diventate prostitute, di solito costrette con la forza. Attualmente, la metà delle prostitute presenti in Italia è nigeriana. Molte giovani donne nigeriane sono sedotte dalla promessa di poter viaggiare in Italia per cercare un lavoro onesto per scoprire poi che tutto ciò che ci si aspetta da loro è di vendersi per la strada. Ciò significa che ogni donna nigeriana che sale su una nave delle Ong e approda in territorio italiano ha l’ 80% di probabilità di prostituirsi, di vendersi come schiava sessuale.”

Conclude poi con un attacco:

I cattolici italiani possono essere d’ accordo o meno coi programmi di Salvini. Possono votare per un partito o per un altro. Così funziona la democrazia, e in linea di massima la Chiesa cattolica difende quest’ idea. Ciò che non va è che importanti figure ecclesiastiche si alleino con cause politiche come se rappresentassero la posizione ufficiale della Chiesa stessa“.

(La Redazione)

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