Mario Monti

L’Unione europea rivuole Mario Monti (o un tecnocrate)

«C’è un solo governo che la Commissione europea vorrebbe ancora oggi alla guida dell’Italia, ed è proprio l’esecutivo che meno rimpiangono gli italiani: quello che fu guidato da Mario Monti. Tutti gli altri, da quello (breve) di Enrico Letta a quelli di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, fino all’attuale esecutivo guidato da Giuseppe Conte, hanno deluso e irritato i guardiani dell’area dell’euro» scrive Italia Oggi.

L’Ue rivuole Mario Monti

Come spiega il quotidiano, «È tutto lì il succo delle 15 pagine della raccomandazione del consiglio dell’Unione europea che ha ufficialmente ha iniziato l’iter di una possibile procedura di infrazione all’Italia per violazione della regola sul debito prevista dal trattato sul fiscal compact. Perché nell’analisi e nei suggerimenti piuttosto contraddittori che i guardiani dell’euro offrono sull’economia italiana, la chiave prevalente è quella del rimpianto per quella legge (il Salva-Italia) di fine 2011 che schiantò gli italiani ma che per i vari Pierre Moscovici resta e deve restare il modello di riferimento per qualsiasi governo italiano».

L’Ue difende la Fornero

E ancora: «I commissari europei due cose vogliono prima di tutte: l’attuazione completa della legge di Elsa Fornero sulle pensioni (e quindi non nascondono il loro sprezzo per quota 100, al di là dei costi che si stanno rivelando assai più ridotti delle previsioni nazionali), e il ritorno a una importante patrimoniale che ricomprenda alla tassazione Imu la prima casa degli italiani, alzando però per tutti gli immobili le valutazioni catastali di riferimento. Non solo: l’attuale commissione europea vorrebbe pure che l’Italia la smettesse di disinnescare le famose clausole di salvaguardia, alzando le aliquote Iva che non sono ancora al livello più alto di Europa e che secondo loro non dovrebbero proteggere- come accade- con aliquote agevolate nemmeno generi alimentari di prima necessità».

In attesa dei Minibot

Nel frattempo, si attendere di conoscere il futuro dei Minibot. Ancora presto per dirlo chiaramente, ma l’annuncio dei Minibot, ovvero titoli di Stato piccolo taglio spendibili, ha scosso e di molto l’ambiente finanziario internazionale. Moody’s ha parlato addirittura di preparazione dell’Italia all’uscita dalla zona euro, mentre Mario Draghi è stato ancora più severo: “O è debito o è denaro illegale”.

Per ora in parlamento si è votata soltanto la possibilità che i Minibot diventino realtà, o per meglio dire la possibilità che lo Stato paghi i debiti della pubblica amministrazione anche “con titoli di Stato di piccolo taglio“. E la strada perché lo diventino è costellata di insidie, probabilissime retromarce, senza contare che sullo sfondo ci sono sempre le sempreverdi minacce di Bruxelles.

(La Redazione)

 

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