USA: assassinato Qassem Soleimani delle Guardie della Rivoluzione Iraniane

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Stanotte, in un bombardamento aereo nei pressi di Baghdad, aerei statunitensi hanno assassinato il generale Qassem Soleimani, comandante del reparto Quds delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran. Il nuovo anno non poteva iniziare peggio: con questo vile assassinio è stato dichiarato aperto lo scontro fra gli Stati Uniti e Israele contro l’Iran. Il bombardamento aereo che ha portato alla morte del generale Soleimani sul suolo iracheno sarà infatti l’inizio di un’escalation di violenza che infiammerà il Medio Oriente.

La giusta furia dell’Iran si abbatterà contro gli impuniti atti di Israele e Stati Uniti d’America.

Qassem Soleimani, eroe iraniano

La morte di Soleimani è più che l’uccisione di un alto generale dell’esercito iraniano.  Infatti è piuttosto l’assassinio di un eroe, di un mito e un punto di riferimento per il governo di Teheran. L’atto provocatorio così grande che sembra palese il tentativo americano di scatenare una guerra. Una guerra che però gli Usa non potrebbero mai vincere.

Il Generale Qassem Soleimani iniziò la sua carriera nell’esercito nel 1980, durante la guerra fra Iran ed Iraq. Prima al comando della 41 Divisione e poi, dal 1998 del reparto Quds, impegnato in operazioni extraterritoriali. Il Generale è stato fondamentale nella guerra contro l’Isis ed Al Qaeda in Siria ed in Iraq. In questi due paesi infatti l’impegno dei Pasdaran e dell’Iran rivoluzionario è molto grande, visto la minaccia portata nella regione dai terroristi e i loro mandanti sauditi e americani.

Durante l’assedio della città di Amirli, in Iraq, da parte dell’ISIS, Soleimani era in prima fila a dirigere le vittoriose operazioni di difesa. Questo è solo uno degli episodi che hanno reso grande la fama del generale Qassem sia in patria che in tutto il Medio Oriente, facendolo diventare uno degli alfieri della resistenza contro la minaccia straniera.

Mentre combatteva l’Isis vicino ad Aleppo, guidando la reazione che avrebbe portato alla vittoria delle forze Siriano-Iraniane, Qassem venne ferito. Un giornale ha riportato la notizia, che non possiamo però confermare, che di fronte alla ferita la risposta del generale fu: “Il Martirio è quello che cerco fra monti e valli, ma non mi è stato ancora concesso“.

 

USA: assassinato Qassem Soleimani delle Guardie della Rivoluzione Iraniane

 

L’assassinio di Soleimani

Un anno è passato da quando il 1 gennaio 2018 gli USA hanno dato il via libera ad Israele per assassinare Qassem Soleimani. Già allora avevamo portato la notizia sul nostro giornale; infatti secondo il quotidiano Al-Jarida:

“Al-Jarida” ha citato una fonte a Gerusalemme, stando alla quale “c’è un accordo tra gli USA e Israele”, e Soleimani rappresenta “una minaccia per gli interessi dei due Stati nella regione”. Nel mondo arabo si suppone che la carta sia utilizzata da Israele per trasmettere i messaggi alle altre nazioni nel Medio Oriente.

A distanza di un anno si è compiuto il vile assassianio, su terra irachena e quindi sovrana. Ma tanto né a Gerusalemme né a Washington importa nulla di sovranità o indipendenza dei popoli. Per loro il Medio Oriente è un grande parco giochi in cui popoli, nazioni e religioni sono solo strumenti per raggiungere il pieno dominio del Mondo.

USA: assassinato Qassem Soleimani delle Guardie della Rivoluzione Iraniane

Una prima, dura, risposta verbale del presidente iraniano Rohuani non si è fatta attendere. Su Twitter infatti ha scritto:

The flag of General Soleimani in defense of the country’s territorial integrity and the fight against terrorism and extremism in the region will be raised, and the path of resistance to US excesses will continue. The great nation of Iran will take revenge for this heinous crime.

La bandiera del Generale Soleimani in difesa dell’integrità territoriale della sua Nazione e della guerra contro il terrorismo ed estremismo nella regione sarà rialzata, e il cammino di resistenza contro gli eccessi Americani continuerà. La Grande Nazione dell’Iran si vendicherà di questo atroce crimine.

La risposta, molto probabilmente, sta già avvenendo o sta venendo progettata proprio in questo momento. La gravità dell’attacco USA-Israele è stato tale da cancellare ogni possibile via di pacificazione. Come recita un proverbio arabo: “Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani

(di Fausto Andrea Marconi)

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