Boris Johnson trionfa, uno dei politici britannici più impegnati sul fronte della Brexit ha letteralmente stracciato i laburisti, ottenendo 368 seggi contro 191 al parlamento di Londra. Ancora Exit Poll, ma considerata bagarre mediatica di 3 anni e mezzo all’insegna dell’idea del “ripensamento” (ovviamente, oggetto del ripensamento era la Brexit), pare difficile credere a dati completamente differenti.
Johnson, la vittoria dei conservatori e la tristezza infinita degli europeisti
Settimane, mesi, anni. A mostrare sempre le stesse cose. Moltitudini di persone davanti a Westminster con bandiere europee, inneggiando al Remain. I britannici hanno cambiato idea, dicevano. Non erano sufficientemente informati, dicevano. Tutti in coro, raccontando sempre le stesse fesserie. Noi notavamo anche qualcos’altro, e la storia a quanto pare ci dà straragione. Jeremy Corbyn avrebbe dovuto, secondo simili congetture, vincere o quantomeno dare filo da torcere. Il filo dei laburisti però, si è torto da solo, e i numeri (non quelli degli strampalati sondaggi) sono netti.
Non dirò bugie: pensavo fosse plausibile un ripensamento del popolo britannico. Non per chissà quale astruso “pentimento”, ma semplicemente perché la propaganda mediatica di questi anni è stata serrata, ovviamente a senso unico, e con l’unico scopo di ricondurre i cittadini a tornare sui propri passi. Missione fallita. Nonostante il controllo totale di televisioni e media in generale.
Johnson, perché può essere davvero la “sua” Brexit
Dopo vari accordi falliti da Teresa May, dopo che il Parlamento britannico non ha dato seguito a una reale volontà di rispettare il voto popolare di quel giugno 2016, questa volta la mazzata è veramente grossa per poter essere ignorata senza fare una figuraccia. Ecco perché per Boris Johnson ha di fronte a sé un’occasione d’oro, ecco perché può essere la “sua” Brexit. Presentarsi alla nuova assemblea come mattatore assoluto e stavolta inappellabile è un’opportunità unica.
Intanto, buon fegato spappolato a tutti gli europeisti: italiani, tedeschi, francesi e sì, anche britannici, visto che ce ne sono tanti, e in questi anni non hanno fatto altro che tentare di sabotare in modo vergognoso la decisione del giugno 2016. Bye bye, cialtroni.
(di Stelio Fergola)