Ora il sindaco di Lampedusa Totò Martello è per l’accoglienza. O forse per l’immigrazione clandestina? “Porti aperti, scendete qui” dice alla nave Mare Jonio, sfidando il governo insieme alla ONG protagonista dell’ultima provocazione.
Una storia strana quella di Martello, visto che dopo essere stato eletto nel giugno 2017 stracciando la precedente “accogliente” Giusi Nicolini, che aveva trasformato l’isola in un centro perenne di accoglienza, aveva dichiarato: “Minacce, molestie, furti. Lampedusa è al collasso, le forze dell’ordine sono impotenti, nel centro ci sono 180 tunisini molti dei quali riescono tranquillamente ad aggirare i controlli: bivaccano e vivono per strada. Chiedo che venga chiuso l’hot spot, una struttura inutile che non serve a niente”. Il giorno era il 17 settembre 2017.
E qualcuno, allora, lo aveva anche accusato di razzismo. Del resto il tonfo della Nicolini si inseriva necessariamente nel malcontento dei cittadini dell’isola per una situazione sempre più insostenibile.
Ora Martello, però, è per l’accoglienza. Improvvisamente, a mandato consolidato, niente più denunce. La prova migliore che le élite ignorano la volontà popolare. L’immigrazione clandestina deve riprendere, evidentemente a tutti i costi.
(la Redazione)