La Guardia costiera libica sbugiarda la nave Mar Jonio con a bordo la Ong dell’ex no global Luca Casarini. Interpellata dall’Agi, la Guardia Costiera libica afferma: «Eravamo a cinque miglia dal gommone in panne ed eravamo in grado di recuperare in sicurezza tutte le persone a bordo. L’intervento della nave dell’Ong Mediterranea non era necessario ed è stato pretestuoso», afferma il portavoce, l’ammiraglio Ayoub Qassem.
Dunque prosegue:«Non comprendiamo perché abbiano voluto prendere loro i migranti, a ogni costo, pur essendo in acque libiche. Alla nostra richiesta di chiarimenti hanno spiegato che i migranti si trovavano in una situazione di pericolo ma questo non è vero, non si è trattato di un naufragio ma solo di un guasto al motore”. L’ammiraglio, successivamente, ricostruisce i movimenti della motovedetta libica: «È poi a distanza perché a quel punto i migranti per non tornare in Libia avrebbero messo a rischio la loro vita e quella dell’equipaggio». Infine sempre Qassem ha aggiunto: “Le Ong ostacolano le operazioni di salvataggio per interessi certamente non umanitari».
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito la linea dura del governo: «Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada». «Nessun pericolo di affondamento – prosegue – né rischio di vita per le persone a bordo (come documentato da foto), nessun mare in tempesta. Ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza (per ben due volte) alla richiesta di non entrare nelle acque italiane della Guardia di Finanza».
(La redazione)