La notizia era del tutto prevedibile, ma gli immigrati regolari sono contro i clandestini. Semmai è la stampa a non rilevare correttamente il fenomeno, schiacciata dal pensiero unico e dall’egemonia culturale progressista.
Per fortuna qualche testata ci prova: in questo caso è Il Giornale a registrare le dichiarazioni di alcuni immigrati regolari di Agrigento, dove una comunità senegalese vive da più di trent’anni. “Mi alzo alle 4 per andare a montare le bancherelle al mercato ogni mattina. Non posso avere paura di camminare nella mia zona”, dichiara uno di loro, giunto in Italia nel 1994.
Si parla di piazza Ravanusella, quartiere arabo della città e tra i più antichi, dove ad oggi ci sono mercati di frutta e verdura. La comunità senegalese non sembra aver dato troppe noie agli autoctoni in 30 anni, ma adesso la situazione sembra esplodere.
“In trent’anni mai un problema. Ma da qualche anno a questa parte la situazione è peggiorata. È arrivato di tutto, non c’è controllo e nel quartiere si spaccia”, racconta “Papi” leader storico della comunità senegalese.
“Questi qui arrivano senza controllo, non stanno nemmeno nel nostro quartiere ed entrano dentro le nostre case. È inaccettabile”, dichiara un altro senegalese.
Tutto prevedibile e logico. Chi è entrato qui rispettando un minimo di regole non può essere felice di una situazione che già priva gli italiani dei loro diritti fondamentali, ma influisce anche su chi, negli anni, li ha acquisiti rispettando sicuramente di più la legge di centinaia di migliaia di falsi profughi giunti con i barconi.
(di Stelio Fergola)