La Russia aumenterà il proprio organico di polizia militare presente nella Siria del nord di oltre 267 soldati e 33 ufficiali. Queste forze parteciperanno nellamessa in sicurezza dei territori pattugliati dalle forze russo-siriane al confine Siria-Turchia. La zona settentrionale ad est del fiume Eufrate, divenuta campo di battaglia fra le forze curde e turche negli scorsi giorni, verrà controllata dal governo legittimo siriano e la polizia militare russa.
Altri uomini verranno schierati a Kobane, la famosa città curda tanto inneggiata da “intellettuali” italiani come Zerocalcare. Kobane, tralasciando i pensatori nostrani, fu effettivamente il centro della resistenza agli assalti dell’ISIS e delle forze islamiste filoturche. Una resistenza militare curda che ebbe ragione di superiori nemici, ma che si è piegata subito di fronte alla potenza turca. Per evitare il massacro, la consegna nelle mani del legittimo governo siriano e dei Russi è stato l’ultimo passo.
Il 24 Ottobre, Sergei Vershinin, deputato russo agli affari esteri, ha annunciato che le forze curde hanno iniziato la ritirata dalle zone di confine come da accordi.
Nonostante questi accordi, è difficile mantenere la pace. Proprio il 24 ottobre, forze governative siriane hanno dovuto respingere un assalto di militanti estremisti filoturchi vicino al villaggio di al-Kozleya e Tell al-Laban nel nord di al-Hasakah.
fonte: Southfront
(di Fausto Andrea Marconi)
