In Italia siamo abituati al trasformismo politico, ai partiti che, novelli Proteo, cambiano pelle e mutano idee; proprio in questi giorni il Movimento 5 Stelle sta segnando però nuovi record. Dico che siamo abituati al camaleontismo, purtroppo, perché è vero. Nella storia parlamentare della nostra penisola abbiamo avuto pessimi esempi da seguire, sia quando c’era il Re ed il camaleontismo era un dato di fatto, sia con la Repubblica, dove la Democrazia cristiana ha fatto scuola.
Ma perché i 5 Stelle si stanno rivelando i migliori campioni del trasformismo? sia parlamentare che extraparlamentare? questo probabilmente risiede nel loro essere mutaforma, proprio come Proteo, l’essere mitologico dell’antica Grecia.
Da Proteo al Pokèmon Ditto: il mutaforma
L’essere mitologico conosciuto come Proteo, secondo la tradizione era figlio di Poseidone ed aveva la capacità di leggere il futuro scrutando nelle profondità marine. Il suo elemento era dunque la fluidità dell’acqua, che cambia sempre contenitore ed è impossibile da afferrare. E proprio come il suo elemento, anche Proteo era “Inafferrabile”.
Proteo aveva un’abilità magica, ovvero quella di mutare forma: poteva infatti assumere le sembianze di un vecchio, di una foca e di qualsiasi altro animale volesse. Proprio per questo, nell’Odissea di Omero, l’eroe Menelao riesce a catturarlo solo quando è mezzo addormentato su uno scoglio. La cattura non è però semplice, prima di lasciarsi prendere il dio marino si trasforma in un leone, un serpente, un leopardo, un maiale, in acqua ed ancora in un albero per poi arrendersi e predire il futuro al re di Sparta.
Non ci serve scomodare gli antichi Greci per trovare un essere “proteiforme” (la parola deriva proprio dal dio marino), ma basta guardare ad un fenomeno mondiale di vent’anni fa: i Pokèmon. Fra i primi -meravigliosi- 150 pokèmon infatti, incontriamo il simpatico e sfuggente Ditto, un pokèmon che è capace di assumere qualsiasi forma, copiando i pokèmon contro cui combatte.
Il Movimento 5 Stelle come Proteo
Insomma, sia l’antichità che i nostri giorni ci offrono mille metafore per descrivere ciò che sta succedendo nel Movimento 5 Stelle e nei suoi membri in questi giorni. Non possiamo parlare di cambio di casacca, o di crisi ideologica. I Grillini infatti sono sempre stati maestri del trasformismo e del doppiogiochismo. Le loro battaglie storiche – ed estremamente condivisibili – come il taglio dei parlamentari, la “Pulizia” della politica, politiche energetiche rinnovabili e la messa in discussione dell’Euro e dell’Unione Europea, sono oggi ad un passo dallo scomparire.
Abbiamo già visto, purtroppo, come funziona la macchina del consenso pentastellata: ad un ordine dei capi si fanno sparire tutti gli articoli di insulti e minacce al nemico politico prestabilito. Così è successo con la Lega, con articoli e video interi di Grillo che insultava Salvini spariti nel nulla, e così sta accadendo oggi, con la cosiddetta “base” di sostenitori che si schierano con i tanto odiati piddini.
Si, proprio con i Piddini. Con quel mostro chiamato Partito Democratico che hanno da sempre insultato, e che è stato il bersaglio preferito del livore grillino. Mille sono gli epiteti, fra cui campeggiano le accuse di essere mafioso, di nascondere le verità, di gestire il potere in silenzio e sottobanco ecc. Insomma, tutte cose che a breve lo stesso Movimento con le 5 stelline inizierà (se non ha già iniziato) a fare.
Se il Movimento di Beppe Grillo volesse essere fedele alle sue radici tornerebbe oggi stesso al voto. Ma, come si sa, la comoda poltrona del Parlamento è un’attrattiva troppo grande, e, visti i sondaggin a netto favore di Lega e Fratelli d’Italia, sarà difficile che trenta e più parlamentari grillini rinuncino ai loro, tanto faticosamente guadagnati, privilegi.
Novello Proteo, il Movimento 5 Stelle riuscirà a stare carambolescamente al governo cambiando casacca, pantaloni, maglietta, sciarpa e colore dei capelli: fidatevi.
(di Fausto Andrea Marconi)