L’11 settembre è ricordato per l’attentato alle Torri Gemelle di New York City. Tuttavia, non è l’unico crollo di cui in questa data ci si ricorda. In un magistrale articolo sul Corriere della Sera (segnalato da Nicola Porro nella sua Zuppa dell’11 settembre 2019), La Malfa descrive la speculazione a danno della Lira e dell’Italia ad opera di George Soros.
Sintetizzando, le banche europee all’epoca sottoscrissero un accordo per il quale si sarebbero coperte a vicenda in caso di speculazione finanziaria. Così, il Marco, la Lira e il Franco sarebbero stati difesi. Tuttavia la Bundesbank, in una nota degli anni ‘70 comunicata all’allora cancelliere teutonico Helmut Schmidt e tenuta segreta all’Italia, affermava che non avrebbe aiutato la Lira in caso di speculazione. Risultato? Il deprezzamento fino al 20% e le mani in tasca ai cittadini italiani ad opera di Amato.
Veniamo a oggi. Il nuovo governo Pd-M5S vanta Gentiloni al posto di Moscovici. Peccato che non abbiamo la delega finanziaria, non abbiamo vicepresidenti e, de facto, rimaniamo con il nulla in mano.
Risultato? L’eterno ritorno dell’uguale. Fregati prima e fregati ora. Dopotutto cosa ci si può aspettare dall’UE e dall’asse Franco-Tedesco? Sciocco pensare di poter cambiare l’Unione Europea da dentro. Già Giordano Bruno, nel XVI secolo, lo aveva predetto: “Che mortificazione! Chiedere al potere di riformare il potere. Che ingenuità!”.
(di Alessandro Carocci)