"Bambina morta": la bufala della ONG contro la marina

“Bambina morta”: la bufala della ONG contro la marina

Giovedì 30 maggio: la bella stagione fatica ad arrivare, ma questo non impedisce alle zattere degli scafisti di lasciare le coste libiche e di intraprendere il folle viaggio in mare. Stavolta, emergono dei particolari che confermano diversi dubbi che già Oltre La Linea ha più volte sollevato. Andiamo però per ordine.

Un gommone con a bordo circa 100 persone (di cui 17 donne e 23 bambini e, dunque, 60 uomini adulti) viene segnalato il 30 maggio mattina a largo della Libia. La nave più vicina è della Marina Italiana, la Cigala Fulgosi.

L’intervento della nave militare viene ripetutamente richiesto da Alarm Phone (progetto di comunicazione di Watch The Med, n.d.r.); seguono in coro le Ong Mediterranea e SeaWatch. La pressione di queste Ong viene esercitata diffondendo la notizia di una bambina di 5 anni morta, che viene usata come grimaldello emotivo per accusare le autorità italiane. “Sappiamo chi poteva salvarla e non l’ha fatto – affermano su Twitter i vertici di Mediterranea Saving Humans – la nave P490 ‘Cigala Fulgosi’ è sempre stata a poca distanza, ma ha aspettato”.

Bufala. Falso. Fake-news. Insomma, usate la parola che ritenete più opportuna, ma di questo si tratta. La stessa Marina Militare Italiana smentisce la notizia e si appresta a sbarcare a Genova i 100 migranti. Come se non bastasse, tale accusa si accoda a quelle dei giorni scorsi, dove già su Repubblica viene diffuso un video in cui affogherebbe un migrante, in area SAR libica, dando però la responsabilità all’Italia.

Insomma, la pressione politica contro l’Italia prosegue impunita, come se niente fosse. Dopotutto, le Ong si sono rivelate esserne un ottimo strumento: non sono governative, non devono render conto a nessuno per ciò che fanno e che dicono e godono di un’aura divina, da salvatrici del mondo, ma non basta dire di salvare persone per fare in modo che questo sia realtà. I dati lo dicono: da quando c’è meno attività delle Ong in mare sono diminuiti i morti, e la retorica del “ma muoiono più persone in proporzione ai viaggi” non regge: la vita vale in assoluto, non in relativo. Anche un solo morto in meno è un bene immenso.

Oltre La Linea ha da sempre messo in luce le ombre delle Ong: interessi, rapporti diretti con gli scafisti, transponder spenti, finanziamenti grigi, bufale. Ora non si tratta più di ombre: è tutto alla luce del sole.

(di Alessandro Carocci)

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