Mediterranea, la ONG della nave Mare Jonio, responsabile dello sbarco di 49 persone di dubbia legittimità nel porto di Lampedusa, tiene il punto in TV. La portavoce Alessandra Sciurba su Rai2, ai microfoni di Povera Patria, è sicura: “Dire che la nostra è stata un’operazione politica è già propaganda politica. Non sapete quello che succede, studiate!”.
“La Libia non è un porto sicuro, e questo è certo, bisognerebbe prima verificare il rispetto dei diritti umani”. Ma mente. Le testimonianze raccolte perfino da altre ONG attive sul territorio dimostrano infatti che esistono quanto meno centri di detenzione governativi dove i “migranti” non subiscono alcuna tortura. Senza contare le persone salvate dalla Guardia Costiera Libica che la signorina ben si guarda da ricordare. Come il fatto che i libici si siano chiesti come mai la Mare Jonio abbia voluto a tutti i costi prelevare i naufraghi che le loro stesse navi stavano già per raccogliere in tutta sicurezza.
Tutto questo ammesso e non concesso che, se pure la Libia fosse un lager generale a cielo aperto, l’Italia debba farsi carico del problema con milioni di suoi cittadini in stato di povertà e di indigenza.
Ignorato tutto ciò, come la maggiore vicinanza dei porti tunisini (sui quali ancora non si avanzano accuse di presunti lager di tortura) per la signorina il “porto sicuro” più vicino sarebbe stato Lampedusa. E ovviamente il “non si possono lasciare morire le persone in mare” che non manca mai. Facendo finta di non vedere dati di fatto clamorosi: alla riduzione delle partenze ha corrisposto prima un dimezzamento dei decessi l’anno scorso (passate da oltre 3mila del 2017 a poco più di 2mila nel 2018, mentre nel 2019 si è recuperato finora un solo morto a fronte di 144 dispersi, numeri incontestabilmente sempre più bassi e tendenti verso lo zero).
“Siamo molto felici che ci sia un’inchiesta su di noi, parleranno gli atti” e “Luca Casarini è una persona che ha appena salvato 49 vite”, prosegue la posata e pacifica portavoce, dimenticando i reati di cui è stato protagonista negli anni l’ex leader dei no global. “Li volevate portare in Italia” dice in studio Alessandro Giuli la contesta energicamente, mostrando una sveglia che i media di massa hanno manifestato solo di recente su un fenomeno gravissimo e pericoloso per tutti.
Il “parleranno gli atti” non lascia presagire niente di buono. Conosciamo bene il pensiero immigrazionista di certe correnti della magistratura, probabilmente ciò su cui contano i vertici di Mediterannea per farla franca. Una schermata di una sezione del loro sito web vale più di mille parole.
(di Stelio Fergola)