Caro Gino Strada, bloccare l'immigrazione clandestina non è da perizia psichiatrica

Caro Gino Strada, bloccare l’immigrazione clandestina non è da perizia psichiatrica

“Non possiamo accogliere tutti cosa vuol dire? Ma vada dalla guardia psichiatrica!”, ha sentenziato Gino Strada a Cartabianca in risposta ad una più che condivisibile analisi di Mario Giordano sulla drammaticità del fenomeno migratorio e sul ruolo ambiguo delle ONG.

L’arroganza ai limiti della maleducazione di questo signore non è una novità. Vi ricordate quando definì l’Italia un Paese guidato da ministri razzisti e sbirri? Era il 10 giugno 2018, piena guerra diplomatica per l’Aquarius. Minacciò addirittura di lasciare il Paese se non si fossero aperti i porti del catanese e/o del siracusano. Ovviamente, nulla di tutto questo. 8 mesi dopo è ancora qui, con il grugno sempre imbronciato (alla faccia del filantropo).

Tuttavia, in questa sede, non è nostra intenzione analizzare questi lati folkloristici. Si commentano da soli. Preferiamo rispondere con argomentazioni. Quindi, ricapitolando, “perché è fisicamente impossibile l’accoglienza totale dei migranti”? Rispondiamo subito. Quello che spaventa dell’Africa è la popolazione e il tasso di natalità che stanno determinando una abnorme crescita demografica.

Nella sola Nigeria, ad esempio, considerando il rapporto cinque figli per donna, si prevede un innesto di 200 milioni di persone entro il 2050. Una proiezione che raggiungerà facilmente i 700/800 milioni in un solo secolo. Sono neanche tre generazioni da oggi. Un’autentica bomba destinata ad assumere gravissimi connotati sociali ed economici.

Non è difficile immaginare, infatti, che se una parte di esse troverà condizioni di disoccupazione o sotto-impiego in patria si riverserà in Europa a vagonate. Non è un mistero che la bassissima scolarizzazione faccia vedere loro le “luci dell’Occidente” – per citare Bettino Craxi – come l’eden. Ciò che è successo lo scorso anno a Ceuta avrebbe dovuto essere un piccolo e drammatico antipasto. Dinanzi a fenomeni di simili caratteri epocali non esistono né muri né retoriche dirittoumaniste che tengano. Occorrono soluzioni efficaci, Pensarci adesso, che siamo ancora in tempo.

(di Davide Pellegrino)

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