Crisi di governo, l’incommensurabile “due giorni #SalvaGiuseppi”

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Due giorni #SalvaGiuseppi. Potremmo chiamarla così, mentre cerchiamo ancora di definire i contorni della crisi più inutile dell’ultimo decennio. Riecheggiano gli interventi di deputati e senatori che hanno voluto, ad ogni costo, lasciare un segno.

In una vicenda che fin dal suo momento primigenio – la sofferta conferenza stampa del 13 gennaio – si offriva agli astanti coi tratti di un capolavoro annunciato, nessuno, proprio nessuno, ha voluto rimanere indietro.

In realtà, la due giorni #SalvaGiuseppi ha goduto di preamboli interessanti. Già da venerdì la giovane deputata 5stelle Vittoria Baldino, in diretta sulla rete ammiraglia della Rai, interrogata sulla possibilità di individuare un’altra figura per Palazzo Chigi, rispondeva sconvolta: “Perché dovremmo privare l’Italia di un Presidente come Conte? Nessuno è meglio di lui!”.

Adorante.

E che dire della senatrice Paola Taverna, da sempre ritratto della pacatezza?

Col suo centinaio di post Facebook, tutti dal tenore Giuseppi Uber Alles, ha lasciato appena intravedere le sue simpatie per il Presidente.

Sibillina.

Tra un #AvantiConConte e un #JeSuisClemente, giungeva, così, l’ora fatale.

Due giorni #SalvaGiuseppi, cominciò così

La due giorni #SalvaGiuseppi comincia lunedì 18 gennaio, ore 12: 00 in punto. Vabè, minuto più minuto meno. Al Presidente migliore del mondo, come tutte le vere dive, piace farsi aspettare.

L’aula è gremita. I banchi del governo pure. Bonafede si accomoda alla destra del P..residente che con autorevolezza prende la parola ed è subito meraviglia: “Ci sono stati errori? Questo rientra nel campo dell’opinabile!”sentenzia.

E poi una serie di “abbiamo fatto, abbiamo istituito, abbiamo elargito…faremo, istituiremo, elargiremo” con quel tono di voce che incanta ed che ammalia.

I logopedisti.

Tutti ammaliati dal caso clinico.

“Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali” recita il resoconto stenografico della seduta.

Il momento più alto di entrambi i discorsi – fotocopia – del premier è quello in cui annuncia enfatico e trionfante che “Procida è stata scelta come capitale della cultura italiana per il 2022″.

Addirittura una città italiana capitale della cultura italiana. Cose grosse. Grosse come i successi del suo Governo.

Si prosegue, perché la due giorni #SalvaGiuseppi ha molte sorprese in serbo.

Esaurito il vibrante momento di autocelebrazione, si apre la discussione generale: “l’Italia grazie al lavoro di questo Governo, ha riconquistato fiducia in Europa. L’ha riconquistata partendo dalla determinazione del MoVimento 5 Stelle nel non accettare più gli schemi dell’austerità e dei vincoli di bilancio, unita sicuramente alla tradizione europeista del Partito Democratico e al contributo di Liberi e Uguali” apre così il deputato pentastellato Ricciardi.

Lottare contro l’austerità contando sulla tradizione europeista del PD e grazie al contributo di LEU (che non si sa cosa abbia fatto ma il contentino bisognava darglielo).

Campione di Tetris.

Poi è il momento del deputato Borghi: “Perché io lo so lei quando se ne andrà: lei se ne andrà quando si sarà reso conto che la montagna di guano che è stata accumulata e che avete messo sotto al tappeto, sarà così enorme da non potersi nascondere. Allora ve ne andrete e ve ne andrete come chi lascia la casa occupata, con tutto distrutto dopo aver rubato tutto e dopo aver defecato al centro della stanza”.

Intestinale.

Segue Scalfarotto, il coraggioso dimissionario con la scarpa piena di sassolini: “Il suo governo, il nostro governo fino a qualche giorno fa, ha avuto una condotta, un’azione mediocre. Non lo dico soltanto io, lo dicono i giornali, lo dicono i ragazzi che manifestano fuori dal Ministero dell’Istruzione, lo dicono gli imprenditori, i ristoratori, gli operatori del turismo, lo dice la gente dello spettacolo che era davanti a piazza Duomo, lo dicono i lavoratori della cultura”.

Lo dicono tutti perciò mi astengo.

Immancabile il modesto e per nulla autoreferenziale Deputato Fratoianni: “Si figuri, lo dico io che sono quello che, come ha ricordato Zerocalcare nel bel fumetto di fine anno, ha fatto quella cosa che accade una volta ogni 524 anni per una strana congiuntura astrale”.

Io, professione patrimoniale.

Anche la deputata Pollastrini sente la necessità di condividere con noi la sua innovativa idea del mondo: “quella grande chance che oggi ci dà l’Europa – l’Europa! – e siamo lì per quello, un’Europa essa stessa da cambiare, e la grande opportunità, insieme, che ci dà la straordinaria vittoria di Biden e della Harris (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratic) […] Allora l’Italia… l’orgoglio, volevo dire, ecco, ecco l’orgoglio: l’Italia vuole esserci da protagonista … non sarà magari prima per altre cose, ma prima nella difesa della dignità: che sia in Bielorussia, che sia per chiedere la verità su Regeni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che sia ovunque non si voglia praticare il dialogo interreligioso… E che sia l’Italia – so che vi sembro un’utopista di questi tempi – a fare della parola pace – pace e cooperazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! – la grande utopia di questo secolo. Allora muoviamo piccoli passi concreti o grandi passi concreti, ma appunto con un orizzonte che restituisca senso al dolore e ai sacrifici. Non dobbiamo illudere le donne straordinarie di questo Paese, che possono essere la guida di una rivoluzione dolce, la guida di una rivoluzione dolce”

Eh beh!

Quando siamo già saturi e le dichiarazioni di voto si avviano a conclusione, il buon Rosato risveglia l’aula: “Vede, io conosco i colleghi del MoVimento 5 Stelle ormai da otto anni; tra di loro ci sono molte persone che stimo, lo dico con tranquillità. Penso che siano persone che hanno la capacità di discernere le cose, le capiscono come le capiamo noi, non è che c’è differenza da questo punto di vista”.

Come è buono, lei.

Poco dopo, la seduta delle meraviglie ci dà modo di scoprire, con sommo giubilo, che Stefania Prestigiacomo è ancora viva e lotta con noi.

Rediviva.

Infine, è il momento di Giorgia Meloni, con la Mastella Airlines, l’avvocato d’ufficio e il premier Barbapapà che tiene insieme tutti con i suoi Barbatrucchi.

Pesciarola, of course.

#SalvaGiuseppi, tra Cioffi e Ciampolillo si consuma il miracolo

La due giorni #SalvaGiuseppi prosegue al Senato: dodici ore di interventi dei migliori del Paese.

Tra le urla disperate della senatrice De Petris, e Gianmarco Centinaio con il suo Premier un po’ Arturo Brachetti un po’ Playmobil, irrompe Alberto Bagnai: “Il momento della verità è arrivato con il recovery fund. «Crescentem sequitur cura pecuniam», dice Orazio; lo dice oggi l’«Handesblatt»: «Wo sich das Geld mehrt, folgt die Sorge nach» (tradotto per gli astanti: all’arrivo del malloppo è iniziata la lotta per la spartizione). E quindi la sfiducia è motivata, perché, per citare un altro poeta, abbiamo di fronte a noi un Governo «dai piedi di balsa, inventore di una storia falsa» che campa su una menzogna (Applausi)”.

Alberto e le storie tese.

Ma è quando tutto sembra volgere al termine che l’Italia ha l’occasione di comprendere appieno come siamo potuti arrivare fin qui.

In un attimo, con l’intervento del senatore Cioffi, tutto si rivela:

È la natura che ci fa capire quanto sia un sistema circolare. Basta pensare al ciclo del glucosio. Il sole, motore della vita, quando il verde della primavera esplode e ricopre la terra di fremito, di potere, di energia vitale; quando una foglia ti appare controluce e ne vedi la struttura, le diramazioni interne e tu sai che quei cunicoli collegano l’aria alla terra. Foglie che fanno sì che l’aria si sia arricchita di quello che all’inizio della storia era un veleno, l’ossigeno.

Lì, sulla superficie della foglia, si ricrea un microcosmo di effetti e di magia, un mondo dominato dall’unione, dall’interazione, dalla trasformazione di elementi semplici, dall’idrogeno all’ossigeno, dall’azoto al potassio. Una serie di elementi che ruotano, che danzano intorno al loro mentore, il carbonio.

Lì, sulla superficie della foglia, nasce l’amore. Quando l’anidride carbonica entra nel verde e, ballando sotto i raggi del sole, ebbra del suo calore, si divide, lasciando l’ossigeno libero di volare e il carbonio libero di riunirsi, insieme agli altri convitati alla festa, per definire una meravigliosa collana: il glucosio, dolce nettare che scorre fino al frutto e da qui entra nella bocca di un bambino, entra nel suo sangue e va ad alimentare quella parte che, più di ogni altra, ne ha bisogno, quella parte da cui nasce il pensiero, da cui nasce la domanda e la risposta. Quella cellula nervosa che produce l’amore ed il dolore, il pensiero ed il ricordo.

In quella cellula, il carbonio si separa ancora dai vecchi compagni di ballo e, tramite il sangue, arriva agli ormoni, dove ritrova i due vecchi amici, tra cui l’ossigeno e, ricombinandosi con loro, torna libero di volare nell’aria. E parte un nuovo giro di giostra, entrando nelle ali di un gabbiano, nelle gambe di un grillo, nel sangue di un lombrico, negli artigli un leone: la vita, la vita.

Signor presidente del Consiglio, è per quella vita, per quell’amore che si perpetua tra l’ossigeno e il carbonio, che tutte le persone di buona volontà vogliono che lei vada avanti. L’amore richiede coraggio e, come diceva lo storico ateniese Tucidide, padre della polis, sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gloria come del pericolo. E tuttavia l’affrontano e non scappano, aggiungo io. Quindi, avanti a testa alta, presidente Conte. Il MoVimento 5 Stelle è con lei. (Applausi).

Bucolico. La due giorni #SalvaGiuseppi potrebbe concludersì già così.

Ed è subito 156.

Anzi 155, mancava Ciampolillo.

Ci pensa il Var. 156.

(di Dalila di Dio)

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