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Brandi: “Caro minus habens, invece di criticare chi tifa Italia, impegnati tutti i giorni”

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Pubblichiamo volentieri il post integrale di Matteo Brandi, che si scaglia contro i criticoni ostili al tifo calcistico perché – parole più o meno testuali – “ci sono i problemi seri”.

Ieri ho guardato la partita della Nazionale assieme alla mia famiglia, come faccio da quando sono bambino. Seguo il calcio (e lo gioco) praticamente da sempre. Ho bellissimi ricordi legati a questo sport, dalle partite con i compagni del liceo fino ai festeggiamenti abbracciato ai miei nonni, dalle sfide sotto il sole calabrese fino ai primi calci al pallone con mio padre.

Purtroppo per qualche minus habens basta questo a cancellare tutto il lavoro e la passione con cui una persona porta avanti le battaglie in cui crede.

Perché da ieri leggo ovunque commenti odiosi, pesanti e stupidi scritti da persone che hanno un’impellente voglia di dimostrare la propria “superiorità morale” dinnanzi al “popolino”, reo di aver seguito una partita di calcio.

Alla spocchia dei radical-chic sono ormai abituato e, tutto sommato, la do per scontata. Ma quella dei sovranisti dell’ultima ora proprio no. Gente che non vedo MAI in piazza, che non vedo MAI attiva se non nel condividere i post sui social, che non vedo MAI propositiva. Omuncoli tristi e livorosi che attendono serate come quella di ieri per elargire moralismo da quattro spicci.

“Panem et circenses!” “Popolo bue!” “E i problemi seri?” “Sei uno della massa!” “Non kapishi ke è un mezzo per distrarviiihh?!” “Itagliani coglioni!!1!”

Se un decimo di questi individui facesse un decimo delle cose che faccio io (e tutti quelli come me) dalla mattina alla sera per portare avanti la causa sovranista, l’Italia sarebbe già stata liberata dieci volte. Solamente questa settimana ho partecipato a cinque riunioni dal vivo per dar vita a progetti, idee, canali, eventi e associazioni. Per non parlare delle innumerevoli ore passate al telefono e dei chilometri fatti in macchina o sul treno. Sto investendo denaro, tempo ed energie, e Dio solo sa quanta fatica mi sta comportando.

Eppure per certi fenomeni l’aver tifato la Nazionale significa far parte del sistema, significa partecipare alla “distrazione di massa”, significa non essere seri.

Ma quanti di questi elargitori di saggezza da discount fanno davvero qualcosa? Risposta: quasi nessuno.

Mi rivolgo dunque a coloro che vengono qui a farmi la morale sulle priorità della vita e sulla guerra al paradigma vigente: fate ridere i polli. Se il calcio non vi interessa, non seguitelo. Se considerate una partita solo una distrazione, non datele importanza.

E, infine, se davvero siete convinti che si debba “fare qualcosa”, allora FATELO. Magari evitando di sparare sentenze su chi, quel qualcosa, a differenza vostra, lo sta facendo davvero.

Forza Azzurri.

(dalla pagina facebook di Matteo Brandi)

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