Alberto Bianchi, professione avvocato, ex-presidente della Fondazione Open, è indagato per “traffico di influenze”. Un identikit piuttosto banale il suo, ma denso di aspetti interessanti, per una vicenda i cui contorni sono giocoforza ancora fumosi. E che si intersecano con la nuova avventura annunciata da uno dei protagonisti della politica italiana, leggasi Matteo Renzi, nel contesto del suo annuncio di qualche giorno fa, della scissione dal PD e della nascita del nuovo partito denominato “Italia Viva”.
Una puntualità sconcertante, che lascia aperte le solite considerazioni sulla “longa manus” dei magistrati italiani, e in particolare delle loro correnti non molto ben disposte già in passato verso l’ex-segretario, e ora probabilmente ancora meno dopo la nascita di una sua formazione politica che potrebbe non promettere troppo bene per il cosiddetto governo “giallorosso” appena formato.
Alberto Bianchi e la Fondazione Open
La Fondazione Open ha avuto un ruolo notevole durante i primi anni della Leopolda, il raduno annuale dell’ex-segretario del PD Matteo Renzi. Secondo Italia Oggi, l’organizzazione presieduta da Alberto Bianchi ha finanziato il raduno renziano per circa 6,7 milioni di euro in sei anni di attività. Denari giunti dal finanziere Davide Serra (circa 300 mila euro tra lui e la moglie), dalla British american tobacco (circa 110 mila euro) fino a giungere all’armatore Vincenzo Onorato (150 mila euro), ma anche da micro donazioni giunte da Paypal. La Fondazione Open ha chiuso le proprie attività circa un anno fa.
Il “traffico di influenze” di Bianchi
Al momento è questa l’ipotesi di reato per cui risulta indagato Alberto Bianchi, che della Fondazione Open era stato presidente e guida. Lo studio dell’avvocato a Firenze è stato perquisito ieri sotto la vigilanza del procuratore aggiunto della città toscana Luca Turco, incaricato dalla Guardia di Finanza. Per ora vige la massima riservatezza sulle indagini, sebbene il legale di Bianchi, Nino D’Avirro, abbia confermato tutto: “L’avvocato Alberto Bianchi è indagato per una ipotesi di reato fumosa qual è il traffico di influenze per prestazioni professionali a mio avviso perfettamente legittime”.
Bianchi “ha messo a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta nella convinzione di poter chiarire al più presto questa vicenda che lo sta profondamente amareggiando”, ha poi aggiunto D’Avirro.
A neanche un giorno dall’annuncio di Renzi, insomma, a sinistra già si muovono serpenti. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
(di Stelio Fergola)