Piero Puschiavo, Presidente di Progetto Nazionale, traccia la rotta del proprio movimento, recentemente federatosi a Fratelli d’Italia, in vista dei prossimi turni elettorali e delle battaglie politiche che lo attendono in contrapposizione a quanto vorrebbe attuare l’attuale governo giallo-rosso.
Progetto Nazionale e le garanzie
Consapevole della poca sintonia con centristi ed ex forzisti, quali Raffaele Fitto ed Elisabetta Gardini, di recente entrati nel partito guidato da Giorgia Meloni, Puschiavo identifica nel programma del partito guidato dall’ex ministro della Gioventù valori e idee in grado di fare da garanti del lavoro presente e futuro. “Le correnti- afferma il cinquantaquattrenne vicentino- hanno rappresentato, in passato, un valore aggiunto anche dal punto di vista culturale, come nel caso del Movimento Sociale Italiano. Ora, però, nonostante le leggi elettorali spingano verso la formazione di federazioni e agglomerati che superino abbondantemente l’1-2% restano determinanti, sopra ogni cosa, le idee e le battaglie come quella intrapresa da tempo contro lo Ius Soli o l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Nel percorso di crescita di un partito l’estensione e la diversità della provenienza degli ingressi diventa una questione inevitabile, l’importante è che ci sia una condivisione delle indicazioni ben precise provenienti dal partito stesso”.
Il “Progetto” e le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Veneto
Il sostegno di Progetto Nazionale alle liste elettorali di FdI nelle elezioni regionali in Emilia-Romagna, previste per domenica 26 gennaio, e a quelle in Veneto, che si terranno in primavera in concomitanza con quelle per la città capoluogo di Regione, ovvero Venezia, non mancherà. “L’Obiettivo- dichiara il leader di PN- è quello del consolidamento di FdI come seconda forza della coalizione di centrodestra. Probabilmente saranno inseriti nostri candidati per il consiglio regionale all’interno del partito sovranista ma la priorità resta quella di puntare prima di tutto ad un buon risultato”.
(di Luca Lezzi)