Salvini sfida le Ong

Salvini sfida le Ong: ecco come “blinda” i porti

Salvini passa al contrattacco e «blinda» i porti italiani. Incremento dei controlli per ridurre le partenze (con utilizzo di radar, mezzi aerei e navali), presenza delle navi della Marina e della Guardia di finanza per difendere i porti italiani, contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze, invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia costiera libica entro l’estate, emendamenti al decreto Sicurezza bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e per aumentare le pene per scafisti e trafficanti. Sono solo alcune delle novità emerse dal Comitato nazionale ordine e sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Salvini sigilla i porti

E’ quanto trapela da fonti del Viminale. Le stesse fonti fanno sapere che è stato espresso apprezzamento anche per la decisione della Slovenia, che confermando le intenzioni anticipate al governo italiano, ha annunciato il via ai pattugliamenti congiunti con la polizia croata. La base di partenza della discussione è stata la soddisfazione per la riduzione degli sbarchi alla data di oggi (comprese tutte le tipologie) passati dai circa 17 mila dell’anno scorso ai 3 mila di quest’anno.

«A me non serve un’operazione di trasporto di immigrati in giro per il Mediterraneo, a me serve un’operazione di protezione e tutela e oggi gli esponenti che erano intorno al tavolo hanno dato suggerimenti assolutamente utili e efficaci in termini di uomini, mezzi aerei, radar, non per distribuire i problemi in giro per l’Europa ma per bloccarli alla radice. Bado alla sostanza». Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della celebrazione del 202^ anniversario della Polizia penitenziaria. Su Ponte Galeria «ho chiesto chiarimenti perchè non è possibile che ci siano uomini delle forze dell’ordine in balia della violenza di alcuni delinquenti», ha aggiunto

Meloni: attacco alla sovranità

«Dietro al tema dell’immigrazione non c’è nemmeno più un problema ideologico ma un attacco reale alla sovranità e alla libertà italiana. Quando si violano i confini di una Nazione e parlamentari di quella stessa Nazione vanno ad applaudire, vuol dire che si è perso il lume della ragione. L’Italia deve far rispettare i suoi confini e le sue regole perché altrimenti è morta». Lo ha detto nel corso di una intervista a “Studio Aperto” su Mediaset il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“In Europa l’Italia deve cambiare la domanda: le navi della Marina militare o le navi europee non devono servire, come era nella missione Sophia, per andare a raccogliere immigrati in tutto il Mediterraneo e portarli in Italia ma per fare un blocco navale al largo delle coste della Libia. Se andiamo a chiedere questo in Europa, invece di chiedere di distribuire immigrati clandestini, ci sarà maggiore attenzione verso di noi. In ogni caso siamo felici che finalmente il ministro Trenta abbia detto una parola: probabilmente era vacanza mentre intere navi violavano i nostri confini e le regole italiane», ha spiegato.

(La Redazione)

 

 

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