Mentre il Segretario della Cgil Maurizio Landini annuncia che il suo sindacato sarà “di nuovo in piazza per costringere il governo ad aprire il confronto sin qui mancato”, come riporta Libero un sondaggio Ipsos rivela che alle elezioni europee quasi il 40 per cento degli iscritti al suo sindacato ha votato i giallo-verdi e il gradimento personale del leader della Lega è ora pari al 44 per cento.
Sergio Cofferati, che della Cgil è stato il leader dal 1994 al 2002, spiega a Il Fatto quotidiano: “Molti tesserati votavano già la Lega di Bossi, ma il fenomeno era circoscritto a Lombardia, Veneto e parte del Piemonte”. Alle ultime elezioni il Pd è stato ancora il primo partito tra i tesserati Cgil, con il 44,8 per cento, ma la Lega è salita al 18,5 dal 10 per cento di un anno fa.
Landini replica: “Più che chiedersi perché gli iscritti votino Lega vorrebbe che ci si domandasse perché chi vota Lega è iscritto alla Cgil”. Gianfranco Pasquino, politologo con un passato nella Sinistra Indipendente, spiega: “Io non condivido le risposte che dà Salvini, ma almeno, a differenza della sinistra, alcune risposte le dà”. A Otto e mezzo su La7 Massimo Giannini aveva attaccato proprio Landini ricordandogli che “il 43 per cento degli operai vota Matteo Salvini”.
Il tour televisivo di Landini è proseguito a Mezz’ora in più su RaiTre. Landini spiega: “Il Governo ad oggi con i sindacati non ha mai voluto discutere e ha fatto le leggi e i provvedimenti senza mai discutere con i sindacati. Da febbraio si stanno riempiendo le piazze con scioperi per chiedere di poter discutere”.
Il segretario della Cgil prosegue: “Noi abbiamo proposte su tutto. Finora il Governo pensa di andare da solo e siamo di fronte al rischio di infrazione europea e una nuova manovra da fare, perché, al di là delle cose dette in campagna elettorale, i conti non tornano e chi rischia di pagare sono di nuovo i lavoratori, i giovani, i precari e i pensionati”.
(La Redazione)