Il “Nuovo PD” di Letta? Uguale al vecchio
Non solo Sgarbi. Come abbiamo già rilevato su Oltre la Linea, non è mai prevista nessuna modifica alle politiche del PD da quando esiste e anche da prima che venisse fondato. Questa è la sintesi. Qualcuno dirà che è una scoperta dell’acqua calda, ma tant’è.
L’avvicendarsi continuo di segretari, scissioni, correnti non ha mai mutato le inclinazioni ideologiche del centrosinistra e del suo partito principale. Il che è anche normale – nella tragedia di avere a che fare con programmi distruttivi per la Nazione, sia chiaro – ma certamente, se ne rendesse conto una minima parte dei suoi elettori (escludendo gli ipocriti che purtroppo abbondano) sarebbe almeno un piccolo passo avanti.
Come sarebbe un passo avanti rendersi conto della distanza che separa lo slogan “dalla parte delle persone” dalla necessità di avere esclusivamente forze politiche “dalla parte degli italiani”.
Non vale il solito discorso qualunquista del “tutte le forze politiche sono uguali”. Non è un’affermazione che corrisponde alla verità. Che ci sia molto lassismo, poco coraggio e spesso mediocrità ovunque è incontestabile. Ma nessun partito di centrodestra è mai stato così granitico quanto il PD o i suoi numerosi partiti satellite che lo assecondano pur sovente criticandolo non si capisce bene su cosa. Anzi, spesso – e sbagliando – ci sono stati cambiamenti, tentativi squallidi di inseguire la cultura dominante o paura di irritarlo. Insomma: ancora una volta Vittorio Sgarbi ha ragione.