Le Sardine sono da sempre un oggetto misterioso: intendiamoci, per loro stesse e per chi è meno sveglio di un palo della luce, certamente, ma quello è un altro discorso. Dopo l’impalpabile “irruzione” nella sede del PD di qualche giorno fa, i pesci rivoluzionari de noantri si sono prodigati in una serie di post sulla propria pagina facebook intrisi del più alto concentrato di supercazzole mai visto nella storia dei social network.
Sardine: di sinistra, ma non del PD, però anche sì
8 marzo, ore 19:13. “Il PD formalmente non è casa nostra, ma tutto il centro sinistra è il campo che ci appartiene. Ciò che vorremmo “occupare” è il vostro spazio intellettuale e politico e riprenderci quello che sentiamo anche nostro, quello di cui siamo orfani. Nostro è l’ampio campo del progressismo verde e di sinistra”, postano su facebook gli aspiranti rivoluzionari muniti di sacchi a pelo.
La sintesi, al netto di una serie incredibile di metafore completamente inutili, sembra essere: “Non abbiamo nulla in comune con il PD, ma abbiamo in comune con il centrosinistra”. Tutto ok, non fosse che il centrosinistra, nel complesso, non ha un solo tema in cui diverga dal PD. Immigrazione, globalizzazione, liberismo, multiculturalismo, europeismo, politiche etiche, tutto.
E se si bada alle parole, alla “tutela dei lavoratori” che non persegue da almeno 30 anni, c’è la stessa ipocrisia: “siamo con i più deboli!” E qui tornano le metafore inutili di cui sopra, tipo: “chi non parla più la lingua delle masse torni a studiare oppure si faccia da parte perché l’ascolto è terreno granitico che sostiene palazzi”.
Ascoltare cosa, nella fattispecie della politica piddina (e dei partiti di centrosinistra che se ne scindono continuamente) degli ultimi 30 anni? Il grido disperato di chi si vede approvare legislazioni per le case popolari che favoriscono in modo vergognoso gli stranieri? L’importazione continua di schiavi che abbassano il costo del lavoro e distruggono l’esistenza di molti italiani non abbienti o disoccupati? Il ripiegamento ai diktat europei che, perfino in epoca pandemica, non riescono a concedere se non qualche briciola in più (perché i 209 miliardi del Recovery Plan che l’Italia otterrà sono briciole, specialmente rispetto alla crisi e rispetto a qualunque Stato possa permettersi di poter immettere sul serio liquidità nel sistema economico).
Vi rimane giusto il vago “progressismo verde di sinistra”, forse l’unica delle cianciate che sostenete che abbia un’applicazione pratica ma che, ripetiamo, non si capisce che differenza presenti tra il PD che “non è casa vostra” e il centrosinistra che è “il campo che vi appartiene”. Ma sappiamo che, dai tempi delle palle da basket e dei bambini autistici, a Santori e compagnia non piace granché parlare del benché minimo argomento che possa considerarsi specifico.
Sardine e le scoperte dell’acqua calda degli schiavetti del PD
“Siamo state strumento. Volevamo esserlo.” Dopo i mesi di panzane sul “movimento spontaneo” precedenti alle elezioni regionali in Emilia Romagna dell’anno scorso, finalmente un’ammissione.
Settimane e mesi in cui anche un cane randagio aveva compreso il legame che legava le Sardine al PD nonché l’unico scopo per cui esse stesse erano nate: ostacolare una possibile vittoria del centrodestra nella suddetta “regione rossa”. Non è un caso se, a missione compiuta, i pesci armati di sacco a pelo siano spariti nel nulla, se non per fare qualche figuraccia in compagnia dei Benetton, forse per fare qualche pernacchia implicita alle orde di cretini che prima del 26 gennaio 2020 avevano abboccato alle loro patetiche sceneggiate contro i cattivissimi Salvini e chiunque non venga da sinistra.
Adesso ammettono ufficialmente di essere stato ciò che hanno negato di essere per tutto quel periodo. Segue, ovviamente, la nuova tiritera di supercazzole e metafore stupide, utili per chi – leggi sopra – non ha nessuna intenzione di entrare nel merito delle questioni ma preferisce leggere e ascoltare fesserie.
La verità? È questa, care sardine. Rappresentate al meglio la confusione ipocrita dell’elettore medio di sinistra “purista”. Nemico del PD solo a parole, a chiacchiere, ma in pratica di identica impostazione, in tutto, su qualsiasi argomento e senza alcuna eccezione.
Vi lamentate – o fate finta di lamentarvi , è lo stesso – di una sinistra che non è quella che vorreste ma che in pratica volete esattamente uguale. Andare contro il PD, insomma, è una bella moda di chi, a sinistra, desidera esattamente la politica del PD. Nient’altro.
(di Stelio Fergola)