De Benedetti

De Benedetti, la patrimoniale, e l’odio della sinistra per la classe media

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De Benedetti non ci gira intorno. La patrimoniale è doverosa. Così l’imprenditore ieri sera nel corso della trasmissione Otto e mezzo, su La7.

De Benedetti e la patrimoniale irrinunciabile

Carlo De Benedetti è sicuro, una nuova tassa, tanto per cambiare, è necessaria. Come riporta il Giornale:

“Una tassa patrimoniale sarebbe “doverosa” ma “questo governo non la farà“. Parole chiare che suonano come una sorta di “proposta” per la sinistra che governa con i 5 Stelle. Solo qualche mese fa, sempre a Otto e Mezzo, era stato lo stesso De Benedetti a spiegare, addirittura nei dettagli, la sua idea di patrimoniale: “Per risolvere il problema delle disuguaglianze sociali ci vuole una patrimoniale annuale come fa la Svizzera, dove non ci sono pericolosi comunisti. Penso a una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo, che sarebbe giusta perché darebbe un segno nella risoluzione delle disuguaglianze. La patrimoniale è impopolare ma è giusta”.

Impopolare ma giusta. Già.

L’antica fissazione: classe media scambiata per “ricchi”

Ammesso che i ricchi siano solo un problema e non una fonte di reddito e di consumo che fa girare denaro e di conseguenza occupazione e lavoro, il nodo è sempre lo stesso. De Benedetti rimette in circolo una vecchia fissazione della sinistra,  ripetuta da anni con la medesima intensità: la tassa patrimoniale. Tra l’altro, a parlarne sembra che in Italia non esista un’imposta simile, quando invece ne esistono di diverse, dalle più fastidiose ma in fin dei conti tollerabili (il bollo auto) a quelle più gravose e davvero offensive verso il concetto di proprietà (l’Imu). Quindi, quando De Benedetti parla di “patrimoniale doverosa” si riferisce all’idea di nuove imposte sul patrimonio.

Che, indoviniamo agilmente, colpiranno la classe media. Del resto, Pierluigi Bersani qualche anno orsono ripropose la questione parlando di “grandi patrimoni da uno o due milioni di euro”, puntanto sulla parola “milione” che nell’immaginario comune è recepita come da attribuire a un cittadino dalle ingenti disponibilità. In realtà, un milione può essere anche una bella casa in centro, magari ereditata. O acquistata con il sudore.

Da vendere al più presto possibile per non essere schiacciati dalla “patrimoniale doverosa” di De Benedetti e della sempre accorta sinistra. Accorta, intendiamoci, a distruggere la classe media italiana. Mentre i ricchi veri, come De Benedetti, reggono il colpo tranquillamente. Storie vecchie e tristi.

(di Stelio Fergola)

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