700 fiori bianchi per i bambini greci morti di austerità

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In data 8 settembre 2019, si è tenuta a Roma una manifestazione straordinariamente importante ed impattante, alla quale i media non hanno dato alcun risalto, nonostante le sue dimensioni, l’ampia partecipazione popolare e la sua profonda scaturigine: il che fa ben comprendere quale posizione il mainstream assuma nei confronti dei veri ribelli ai peggiori crimini.

Il succitato Flash Mob è stato un atto di solidarietà verso i 700 bambini greci morti a causa dell’austerità imposta dall’Unione Europea alla Grecia stessa in questi durissimi anni di crisi, nei quali la BCE, l’FMI e la Commissione – di comune accordo – hanno chiesto al popolo greco immani sacrifici (svendita del patrimonio pubblico, disoccupazione, emigrazione: tragedie vere) per concedere loro prestiti e per contenere il debito pubblico.

Insomma, hanno chiesto (e barattato) il sangue dei cittadini in cambio di qualche zero in ordine sui fogli di calcolo di una Banca Centrale, ovverosia i famigerati “conti in ordine” in una moneta privata e non emessa sovranamente, utilizzata come strumento di ricatto estremamente punitivo ed efficace. In questo crollo verticale del sistema ellenico per spinta eterodiretta, 700 bambini sono – letteralmente, e crudelmente – «morti di austerità».

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La manifestazione è stata organizzata dal giornalista e cittadino d’inchiesta Francesco Amodeo – autore de “La Matrix Europea” – davanti all’ambasciata di Grecia nella capitale d’Italia. In contemporanea, altri Flash Mob hanno avuto luogo in varie città della penisola (fra cui Trieste, Firenze, Genova e via discorrendo) davanti ai consolati greci.

Il tutto è venuto in essere senza alcun finanziamento, senza fondi o stanziamenti, e men che meno senza pubblicità mediatica, ma solo e soltanto grazie alla rete, al passaparola ed alla incredibile volontà di cittadini italiani consapevoli: dell’importanza della protesta, della assurdità delle misure europee, della sofferenza greca, della vicinanza vera, reale e palpabile fra i due popoli e fra i due Paesi. Le due culle dell’Occidente, condannate alla povertà da idiotismo finanziario, collusione politica col nemico e martellante menzogna mediatica connivente con cannibali e squali.

L'immagine può contenere: 7 persone, persone che sorridono, testo

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Francesco Amodeo, che ha tenuto costantemente aggiornato il proprio profilo Facebook sia per pianificare il corteo, sia per renderlo noto al pubblico, aveva così descritto i motivi di ciò per cui ha speso tanto tempo ed energie (meritando ogni lode): «Roma – Domenica 8 Settembre 2019 dalle ore 12:00, davanti all’ingresso dell’Ambasciata Greca di Roma (viale Rossini n.4) verranno deposti 700 gigli bianchi in memoria dei 700 bambini greci morti per le conseguenze della crisi economica – come è emerso da un rapporto pubblicato dai ricercatori delle università britanniche di Cambridge, Oxford e Londra sulla rivista medica “The Lancet”, la più autorevole nel mondo.

I 700 fiori sono stati creati con cartoncino bianco da bambini italiani di diverse Regioni e, insieme ai fiori, verranno lasciati anche messaggi scritti sempre dai bambini italiani. Lo stesso giorno, e in contemporanea, ad Atene ci sarà un Flash Mob in ricordo degli imprenditori italiani che si sono tolti la vita, negli ultimi anni, per motivi economici. Un gemellaggio in segno di una unione fraterna che lega l’Italia alla Grecia, anche storicamente. Se era impensabile, fino a pochi anni fa, che in un Paese Occidentale, come la Grecia o l’Italia, bambini e imprenditori potessero morire per gli effetti devastanti della crisi economica, questo è accaduto!

L’Italia non è la Grecia, ci viene ripetuto come un mantra. È vero! Ma il cammino che “questa Unione Europea” desidera per l’Italia è lo stesso. La Grecia è stato solo un esperimento ben riuscito che sta proseguendo in altri Paesi. Per questo motivo, continuare a puntare i riflettori sulla Grecia è l’arma più potente che i cittadini italiani hanno per non abbassare la guardia e fare in modo che i nostri rappresentanti politici possano restare “svegli” su quelle politiche Europee criminali che impongono sofferenza e morti.

Sentiamo di dover rompere il silenzio, su una vera e propria strage di innocenti, i cui responsabili sono rimasti impuniti per poi essere promossi ai vertici di quelle istituzioni europee che hanno raso al suolo la Grecia. Marceremo pacificamente per non dimenticare i 700 bambini morti di austerità».

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L'immagine può contenere: 1 persona, folla e spazio all'aperto

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Come già evidenziato sopra, mentre in Grecia se ne è parlato sia prima che dopo la manifestazione, in Italia i media non hanno rilanciato in alcun modo l’evento – spontaneo e molto vissuto, organizzato dai cittadini italiani, in segno di omaggio e fratellanza al popolo greco, tartassato e sacrificato sull’altare dell’austerità per salvare la moneta unica europea. I video sono stati resi disponibili, oltre che da singoli utenti dei social, anche dai canali di informazione alternativa MePiù e Byoblu, che hanno fatto delle dirette e registrato tutto lo svolgimento.

Un tale silenzio non è né ingenuo né men che meno giustificato, ma tremendamente colpevole, e cosciente di esserlo. La prova di questa colpevolezza, che rende il suddetto silenzio tutt’altro che incomprensibile, va ricercata indietro nel tempo, quando il noto giornalista Federico Fubini dichiarò a TV2000 di aver deliberatamente nascosto la tragedia del popolo greco e della “cura” europea ad esso imposto.

«Faccio una confessione, c’è un articolo che non ho voluto scrivere sul Corriere della Sera. […] Insomma, io sono appassionato di dati: guardando i dati della mortalità infantile in Grecia, mi sono accorto che, facendo tutti i calcoli – mortalità infantile sono purtroppo i decessi dei bambini dagli 0 ai 12 mesi di età -, con la crisi sicuramente sono morti in Grecia 700 bambini in più di quanti ne sarebbero morti se la mortalità infantile fosse rimasta quella di prima della crisi. Dunque la crisi e il modo in cui è stata gestita in Grecia ha avuto questo effetto, drammatico. E, devo dire, ci sono altri dati che confortano questa mia conclusione, perché purtroppo si vedono i bambini nati sottopeso e altri aspetti del genere.

[…] Ho deciso di non scrivere perché il dibattito in Italia è così avvelenato, tra anti-europei che sono pronti ad usare qualunque materiale, come una clava, ma non solo contro l’Europa, anche contro ciò che l’Europa rappresenta, e l’Europa rappresenta un principio di democrazia fondata sulle regole e le istituzioni», le sue testuali parole. Ammesse con un candore tremendamente eburneo, quasi fosse sicuro della sua impunità.

A maggior ragione, considerando che la posizione dei media si può riassumere in queste parole, quanto avvenuto l’8 settembre davanti all’Ambasciata greca a Roma assume un grande rilievo ed un’indubbia importanza, perché messo in piedi con le sole forze dei cittadini italiani: e, soprattutto, con la loro consapevolezza, corroborata dal lavoro instancabile di Francesco Amodeo. E, peraltro, con un duplice valore simbolico: la vicinanza dei popoli italiano ed ellenico, ed il ricordo vivo di questi 700 bambini che non hanno potuto vivere perché l’austerità imposta dall’Unione Europea alla Grecia lo ha loro impedito.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

(di Lorenzo Franzoni)
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