Di per sé, nel nostro sistema istituzionale così tanto calibrato su pesi e contrappesi, le alleanze di governo non solo sono prevedibili, ma alcune volte anche auspicabili e necessarie, quantomeno per assicurare stabilità di governo e capacità di proiezione strategica sul medio e lungo termine. Insomma, spesso e volentieri allearsi per governare insieme non è il famigerato ‘inciucio’, bensì una vera e propria responsabilità politica che fa anteporre all’accumulo di voto e consenso, il bene del Paese. Inoltre, si sa, la coerenza in politica è uno po’ uno specchietto per le allodole.
Tuttavia (e si tratta di un ‘tuttavia’ enorme), la linea fra la responsabilità politica e l’incoerenza è sottilissima. Dunque, domandiamo al lettore: è responsabilità politica allearsi con il partito contro cui si è nati? È responsabilità politica andare al governo assieme ai “ladri” e ai “corrotti”? È responsabilità politica collaborare con chi, fino al giorno precedente, ha dato al proprio Presidente del Consiglio del “burattino” e della “marionetta” in mano a Salvini e ai Cinque Stelle?
La responsabilità politica può trasformarsi nel peggiore degli inciuci, i quali generano insoddisfazione e insofferenza negli elettori. Quindi attenzione, Movimento Cinque Stelle: sei nato in polemica con Berlusconi e il Partito Democratico per scardinare determinate dinamiche. Stai intraprendendo la strada del governo assieme a quest’ultimo. Gli elettori, quando si ritroveranno in cabina elettorale, non dimenticheranno.
(di Alessandro Carocci)