"Uno di meno": la vergogna dell'insegnante e la risposta del carabiniere

“Uno di meno”: la vergogna dell’insegnante e la risposta del carabiniere

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La vicenda del Carabiniere ucciso a Roma, il giovane vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha generato una notevole impressione presso l’opinione pubblica italiana: sono intervenute diverse personalità dello Stato, ed anche i vari utenti dei social network si sono mossi in massa a commentare l’accaduto, soprattutto esprimendo solidarietà verso l’Arma e verso la famiglia della vittima. Tuttavia, alcune voci si sono distinte da questo massiccio gruppo, giungendo finanche a cercare di prendere le difese degli assassini, o addirittura a sbeffeggiare le Forze Armate, con totale spregio dei sacrifici e dei pericoli che la divisa comporta.

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Però il culmine di questi commenti dispregiativi è venuto in essere sul profilo Facebook di un’insegnante di Novara, Eliana Frontini, la quale ha scritto testualmente: «Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza». La docente piemontese in questione, dopo essere stata sommersa da insulti e critiche, e dopo aver provato a giustificarsi, ha provveduto a cancellare il suo profilo personale, adesso non più reperibile, cercando in tal modo di far scemare gli attacchi nei suoi confronti. Ma il web non l’ha perdonata: con una semplicità disarmante, il suo aberrante commento è stato immortalato dagli utenti, ed ha fatto il giro dello Stivale, facendo muovere le autorità competenti.

"Uno di meno": la vergogna dell'insegnante e la risposta del carabiniere

L’ammissione di colpevolezza e le scuse via social non sono di certo bastate alla professoressa, la quale infatti ha visto avviare un procedimento disciplinare nei suoi confronti da parte dell’Ufficio scolastico Regionale. Senza considerare le parole ad ella rivolte da parte sia del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sia soprattutto del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che così si è espresso: «Il caso va chiarito fino in fondo. Se fosse vero, sarebbe gravissimo. Insultare un servitore dello Stato, caduto compiendo il proprio dovere, infierire sulla disperazione dei suoi cari e, allo stesso tempo, offendere l’intera Arma dei Carabinieri, non sono azioni compatibili con la condotta di chi è chiamato a educare e istruire i nostri figli. Un comportamento che non avrebbe niente a che vedere con lo spirito, l’abnegazione e la professionalità della nostra classe docente».

"Uno di meno": la vergogna dell'insegnante e la risposta del carabiniere

Eliana Frontini ha tentato di chiedere perdono, dopo l’indignazione collettiva, dicendo di aver commesso un grave errore, di essere stata guidata da una sensazione poi rivelatasi lesiva e di aver provato subito a correggere il tiro della propria sciocchezza, ma invano: le sue giustificazioni non hanno cancellato, nella mente degli utenti, l’impatto negativo di quel commento, frutto della scelta consapevole di pubblicarlo (invece che tenerlo per sé) e di un pensiero effettivamente presente e venuto in mente. È sulla via di attualizzazione la sospensione della docente.

In questa triste vicenda, e nell’ira generale scatenatasi nei confronti della professoressa, la miglior risposta è venuta niente di meno che dalla stessa Arma dei Carabinieri, della Compagnia di Alassio, per bocca del maggiore Massimo Ferrari, il cui post su Facebook è stato ripreso dalla sezione torinese del Corriere della Sera: «Carissima Professoressa, chi le scrive è un Ufficiale Superiore dei Carabinieri, si documenti, se vuole sul grado e le gerarchie perché non è questo il punto. Sono un Carabiniere e sono orgoglioso di esserlo, sono una Medaglia di Bronzo al Valor Civile per aver fatto desistere, nel 1998, un uomo da intenti suicidi.

[…] Insomma, noi dalla sguardo poco intelligente ogni giorno rischiamo la vita, come la rischiano tanti altri lavoratori nei confronti dei quali non ci si rivolge come lei ha fatto verso il collega morto ieri a Roma, l’ennesimo. Io non la giudico e non sono qui ad attaccarLa perché comunque, Lei starà facendo i conti con la sua coscienza in questo momento».

Ha poi proseguito e concluso: «Sono qui per suggerirLe di comperare un biglietto per Somma Vesuviana per domani per poter partecipare ai funerali del collega cosicché possa chiedere scusa alla vedova, o in alternativa potrebbe andare a Roma al nostro Comando Generale e scusarsi con il nostro Comandante Generale per quanto Lei ha scritto. Vede io, comunque, ho scelto di difenderLa e di difendere anche chi pensa che noi siamo per strada per uno stipendio sicuro, per il posto fisso ed altre cose simili ed anche per Lei che magari è convinta che noi, Carabinieri, abbiamo lo sguardo poco intelligente.

Un ultimo consiglio, quando è in auto, a piedi o in bici e vede delle persone in uniforme, si fermi e vada incontro ad esse e le ringrazi perché se Lei va in giro tranquilla e serena è per merito loro che quando Lei dorme loro vegliano su di Lei, che quando si diverte loro sono lì a sorvegliare affinché possa divertirsi senza pensieri e così via. Nel suo profilo ho visto che Lei è madre di un bellissimo bimbo, bene; gli racconti che sebbene noi abbiamo lo sguardo poco intelligente, lui potrà stare al sicuro finché ci siamo noi e che non dovrà mai aver paura di nulla quando vede un uomo in uniforme. Mi scusi se mi sono permesso».

(di Lorenzo Franzoni)

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