Le parole di Vladimir Putin non fanno altro che confermare una realtà storica: “Io credo che russi e ucraini siano un unico popolo…una nazione, di fatto“.
Nonostante l’accesa rivalità voluta dalle elite eurofile ucraine, Russi e Ucraini sono storicamente, culturalmente, religiosamente e semanticamente un popolo unico. Anzi, la Rus’ di Kiev è stato il fulcro, il perno intorno al quale si è formata e ha preso vita la Russia stessa. Non sorprendono, al buon conoscitore di storia medievale, le parole del presidente Putin:
«Se in Ucraina danno i passaporti ai russi e se qui in Russia diamo passaporti e cittadinanza agli ucraini, presto o tardi otterremo il risultato previsto. Ognuno avrà doppia cittadinanza. Questo ci piace».
Ucraini di nuovo al voto
L’integrazione dei due popoli era chiara fino ai primi del Novecento, quando è stata messa in dubbio. Il feroce federalismo sovietico ha poi creato artificialmente sulla mappa una Ucraina-Stato cancellando i luoghi di contatto e dando vita al futuro paese Ucraina come lo conosciamo noi. Un paese dove Russi e Ucraini convivevano serenamente almeno fino a che non si sono immischiati gli interessi americani e di alcuni paesi dell’eurozona.
«Io credo che russi e ucraini siano un unico popolo…una nazione, di fatto. Abbiamo molte cose in comune, vantaggio competitivo in una qualche forma di integrazione. Il riavvicinamento è inevitabile».
In questi giorni, avvicinandosi il voto in Ucraina, a distanza di soli 3 mesi dalla vittoria di Zelenski, centrali nelle campagne elettorali dei candidati sono la questione del Donbass, dell’ingresso nell’Unione e del rapporto con la Russia, la battaglia contro la corruzione e il rilancio dell’economia.
Benché sia dato di nuovo in vantaggio, l‘attore Zelenski deve fare i conti con Viktor Medvedchuk, filorusso, e molto probabilmente l’unico capace di porre una fine alla guerra fratricida del Donbass iniziata ormai tanti anni fa.
(La Redazione)