Germania, Angela Merkel

Nel silenzio dell’Ue, la Germania ci manda i migranti sedati

Mentre Carola Rackete, 31enne capitano della Sea Watch 3, non si fa fermare dal divieto di attracco sul territorio italiano ed è pronta a forzare il blocco con un atto gravissimo, è notizia di qualche giorno fa che la Germania nel silenzio generale dell’Europa ci rimanda indietro i migranti “dublinanti”. Come riporta IlGiornale.it, che cita Repubblica, secondo i dati più aggiornati del ministero dell’omologo tedesco di Salvini, Horst Seehofer, le richieste di rimandare indietro profughi in Italia sono in crescita. Nel primo trimestre del 2019 sono state ben 4.602, il 33% del totale delle domande fate arrivare a tutti i partner Ue. Soprattutto, un boom del 50% rispetto al trimestre precedente.

La Germania ci manda i migranti sedati

Nel silenzio generale dei “dirittoumanisti”, i metodi della Germania sono peraltro molto discutibili. Alcuni migranti hanno raccontato che i poliziotti tedeschi li hanno prima buttati per terra per ammanettarli e poi dopo averli sedati li hanno messi su un un volo per Roma. “Ho visto qualcuno scalmanato, che cercava di ribellarsi al trasferimento. Dopo un po’, però, i rivoltosi erano diventati improvvisamente tranquilli, se ne stavano quasi addormentati nei loro sedili, buoni buoni”, ha spiegato uno dei migranti tornati in Italia. E di fatto su questo fronte arriva la testimonianza di Raphael Reichel, responsabile di una associazione che difende i migranti in Germania: “Sì, ci sono probabili sedazioni per impedire che fuggano o che si ribellino ai trasferimenti. E non solo in Germania: due mesi fa so che un profugo afgano proveniente da Lione è arrivato stordito a Monaco”.

Il silenzio ipocrita degli umanitari

Mentre i vari Roberto Saviano, Nicola Fratoianni, Laura Boldrini, sventolano la bandiera dei diritti umani un giorno sì e l’altro pure, la Germania ci rispedisce i migranti con le maniere forti senza che i paladini “diritto-umanisti” – alcuni di essi peraltro hanno sostenuto le guerre imperialiste in Medio Oriente e in Nord Africa – dicano una parola. È evidente che sono complici delle Ong nel tentativo di fare pressione sul governo politico. Un uso del tutto strumentale e ipocrita dei “diritti umani”.

(La Redazione)

 

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