Gli Ussari Alati polacchi alla difesa dell’Europa

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Fra l’11 e il 12 settembre 1683 gli Ussari Alati polacchi, sconfiggendo le forze turche che stavano assediando Vienna, salvarono l’Europa dalla minaccia Ottomana. La battaglia fu un bagno di sangue in cui le forze cristiane, guidate da Giovanni III Sobieski respinsero l’ultima grande offensiva turca nel cuore dell’Europa, liberando la capitale degli Asburgo dall’assedio e dando inizio alla controffensiva cristiana.

Si era nelle fasi finali dello scontro, con le armate turche dissanguatesi contro le mura di Vienna ed i difensori allo stremo. Le forze cristiane giunte in soccorso della grande città assediata, pronta a capitolare, erano ormai in vantaggio sul campo. Era il tardo pomeriggio quando il re di Polonia Sobieski diede l’ordine fatale: 3.000 Ussari Alati al suo comando, insieme ad altre unità di cavalleria tedesche e polacche si lanciarono alla carica dalla collina di Kahlemberg.

La vista della cavalleria alla carica sul fare della sera dovette essere magnifica. Nel variopinto e composito esercito della Lega Santa gli Ussari Alati polacchi dovevano sicuramente risaltare su tutti. Armati con lunghe lance dipinte di rosso, corazzati di ferro e cinti di pelli di leopardo; ma soprattutto slanciati dalle lunghe ali piumate sulla schiena che ne caratterizzarono il nome.

Gli Ussari Alati polacchi alla difesa dell’Europa

La nascita degli Ussari

Il corpo militare degli Ussari nacque nel XV secolo da cavalieri mercenari serbi che servirono nel regno d’Ungheria dopo la conquista ottomana della Serbia. Il termine ussaro deriva infatti dall’ungherese huszàr, riadattamento dal serbo gusar, lett.“pirata”. Inizialmente utilizzati dal re Ungherese Mattia Corvino, i primi ussari si distinsero per l’armamento leggero e la grande mobilità e adattabilità sul campo di battaglia.

Al contrario delle pesanti cavallerie dell’Europa occidentale ricoperte di ferro ed inadatte reazioni rapide, gli ussari erano veloci e temibili. Le vittorie di Mattia Corvino contro Turchi e Tedeschi fecero del suo esercito un esempio da seguire. La nascita degli Ussari Alati polacchi la si deve però ad un altro Ungherese: Stefan Batory, divenuto poi re di Polonia.

Re Batory riorganizzò la cavalleria polacca sul modello vincente dell’esercito di Corvino. Operò d’altra parte un cambiamento fondamentale: gli ussari polacchi vennero rivestiti di lunghe lance e pesanti armature. Di questo modo i nuovi Ussari Alati del regno di Polonia univano la velocità e la mobilità con una forza d’urto impressionante. Al contrario infatti degli ussari degli altri eserciti europei, gli ussari polacchi abbandonarono lo scudo per basare la loro strategia sulla carica in profondità. La forza d’urto era il loro segreto.

Questi ussari “pesanti” vennero conosciuti in Polonia come Husaria. Composti dall’elite aristocratica e dai giovani più facoltosi e battaglieri, gli Ussari Alati non persero nessuna battaglia.

Gli Ussari Alati polacchi alla difesa dell’Europa

Armamento

Come abbiamo detto l’armamento degli Husaria differiva completamente da quello degli Ussari serbo-ungheresi degli altri eserciti mitteleuropei. In battaglia portavano una kopia, una lunga lancia (4,5-6,2 m) leggera con un pennone di oltre due metri. Una pesante spada, szabla, da cui derivò la sciabola occidentale insieme ad altri armi bianche (ascia, martello o mazza d’armi).

Gli Husaria portavano anche una pistola, ma l’elemento che più li caratterizzerà erano le loro “ali”, supporti in legno ricurvi, spesso dipinti, abbelliti da pelle ed assicurati alle selle o al retro delle corazze. Queste penne, quando l’ussaro si lanciava alla carica, fischiavano e garrivano al vento provocando un grande impatto emotivo nel nemico.

Diverse interpretazioni sono state date all’uso di queste lunghe ali piumate, nonostante ciò si è certi che ancor prima della riforma di Batory, gli ussari erano soliti fissare piume sui loro scudi. Insieme alle ali piumate, gli Ussari polacchi erano soliti cingersi di pellicce di leopardo, tigre, leone, lupo, lince ed anche orso bruno.

Gli Husaria fondevano armamenti orientali insieme a quelli occidentali, diventando uno dei corpi militari più affascinanti della storia militare. Utilizzavano corazze a lamine metalliche, prodotte spesso nell’Europa occidentale. Gli elmi erano di derivazione turca, szyszak, insieme ad altri elementi dell’armamento.

Gli Ussari Alati polacchi alla difesa dell’Europa

Gli Ussari alati polacchi in guerra

Invincibili, quando schierati sul campo di battaglia, gli Husaria erano praticamente invincibili. Vinsero infatti tutte le battaglie in cui combatterono, tranne una sola, ma forse il loro merito più grande è stato l’annientamento del grande esercito turco nel 1683. Senza il loro intervento la città di Vienna sarebbe sicuramente caduta in mano ottomana, portando a compimento quel processo di conquista dei Balcani che i turchi ottomani avevano iniziato ancora nel pieno medioevo.

Dopo la vittoria su Costantinopoli e l’ultimo imperatore romano Costantino XI Paleologo, l’Islam e gli Ottomani non trovarono grandi rivali sul loro cammino. Serbia, Moldavia, Romania, Valacchia, Grecia ed Ungheria caddero tutte l’una dopo l’altra sotto il dominio del Sultano. Conquistare Vienna sarebbe stato il coronamento di un successo militare e politico secolare ininterrotto. Eppure, grazie al sacrificio dei soldati della Lega Santa e degli Ussari Alati, i Turchi vennero respinti.

(Fausto Andrea Marconi)

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