Mentana “scopre” le terapie intensive e i loro drammi: ma sono piene solo al 18%

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Mentana Enrico decide di puntare sulla spettacolarizzazione del covid e delle terapie intensive. Lo fa diffondendo sui social un presunto articolo “inchiesta” del solito impalpabile Davide Puente, che documenta la situazione nei reparti interessati. “Alla faccia dei negazionisti”, è parte del titolo del pezzo. Ma andiamo con ordine.

Terapie intensive? Sempre state impressionanti: non è una novità del covid 19

Direi che questo è il punto di partenza. Mostrare persone intubate, oltre ad essere a un livello di sciacallaggio davvero fuori dal comune, non rappresenta alcuna novità. Almeno che qualcuno non pensi che l’aggettivo “intensiva” sia utilizzato così, per scherzo, tanto per dare enfasi a una descrizione e basta.

Si tratta di reparti che da sempre comportano un impegno straordinario per la cura del paziente, straordinario evidentemente perché il rischio di decesso è dietro l’angolo, e di conseguenza è veramente arduo pensare di non trovarsi di fronte a uno spettacolo quanto meno impressionante. Ci possono essere le variabili delle tute anti-contagio, ma il fatto di descrivere ogni singolo passaggio della cura di un malato serio di covid 19, come fa Puente, difficilmente cambia questa realtà.

Ma Mentana scopre che le terapie intensive sono luoghi, guarda un po’, drammatici. Mentana scopre che nelle terapie intensive si soffre, si patisce. Mentana, forse, fa anche finta di rimanere toccato dalle terapie intensive e dai loro malati.

La verità è che Mentana diffonde immagini terribili sulle terapie intensive per puntare sull’unica argomentazione possibile per proseguire in questa follia: l’emotività.

Il fatto che continuiate a chiamarci “negazionisti” non dà manforte alle vostre presunte argomentazioni: le uniche cose che neghiamo sono la vostra buona fede e il modo di presentare e di riportare la realtà del virus. Non siete soli, questo è certo: siete accompagnati dal 90% dei media occidentali. Non certo l’esistenza di un virus che esiste come ne esistono da quando l’uomo vive sulla Terra.

Caro Mentana, dagli ultimi dati le terapie intensive sono piene al 18%

E non lo diciamo noi, ma il commissario straordinario dell’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, che a il Giornale dichiara: “Dai dati in nostro possesso la percentuale dei pazienti in terapia intensiva rispetto ai posti letto attivati è pari al 22% che scende al 18% attivando tutte le postazioni attivabili”.

Come non diciamo noi, ma Alberto Zangrillo, che il 65% dei ricoverati venga dimesso dopo 9 ore, cosa che il primario del San Raffaele ha dichiarato appena due giorni fa, intervistato nel corso della trasmissione L’Aria che Tira.

Comprendiamo, caro Mentana, che il tifo per il lockdown sia inarrestabile, apportando come uniche motivazioni suggestioni emotive (il fatto che nelle terapie intensive si assista a spettacoli non esattamente placidi solo da quando esiste il covid) e spinte emulative (“lo fanno la Francia e la Germania, dovremo farlo pure noi”).

Comprendiamo tutto, anche se non approviamo: per noi, caro Mentana scopritore dei drammi delle terapie intensive, spaventare la gente per uno scopo politico è abbastanza agghiacciante. Molto più dei reparti ospedalieri straordinari che solo da oggi – a quanto pare – lei scopre essere luoghi drammatici.

(di Stelio Fergola)

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