La Tav divide, ha sempre diviso i due “alleati” di governo. E la domanda è sempre la stessa: “Più costoso farla o non farla?”. Sulla discussa linea Torino – Lione si è espresso di recente il premier Giuseppe Conte, che sul tema è stato netto: non terminare i lavori sarebbe molto più oneroso che portare tutto a compimento.
La sponda di Conte, dunque, stavolta va decisamente a favore la Lega e Matteo Salvini, da sempre favorevoli al completamento dell’infrastruttura. Conte ha parlato di “nuovi finanziamenti, adesso non farla costerebbe più che realizzarla”, contraddicedo l’esito della ormai altrettanto “famosa” relazione tecnica sui costi-benefici.
Il Movimento 5 Stelle, ovviamente, non l’ha presa bene. Luigi Di Maio non molla sul “no” tradizionale, e cerca di giocare la carta del Parlamento. “Ad esso l’ultima parola” è sostanzialmente la sintesi del concetto espresso dal vicepremier.
Ma questa benedetta (o maledetta) Tav quanto costa? La relazione inviata a Parigi darebbe ragione ai pentastellati: i costi per finirla sarebbero superiori a un suo stop. Ma il discorso di Conte, ovviamente, cambia le carte in tavola. Come sempre, si vedrà.
Le liti tra i due partiti non sono certo finite qui. Dai tempi della famosa “relazione costi benefici” fino al periodo precedente alle elezioni europee, per non parlare delle ultime settimane, Lega e 5 stelle hanno discusso praticamente su tutto. Non smetteranno ora.
(la Redazione)