Si è conclusa da poche ore l’informativa al Senato del Premier Conte sul caso Lega-fondi russi. E, come era ampiamente previsto, è terminata con un nulla di fatto. Nonostante le speranze dell’opposizione di una rivolta 5 Stelle contro Salvini, il governo si è mostrato compatto e deciso ad andare avanti.
È stato il Primo Ministro Giuseppe Conte l’esponente più in vista a dar manforte a Salvini. Nessuna frattura si è vista, ma, anzi, una totale fiducia nella Lega in questo delicato caso. “È stato un percorso trasparente, non ho nessun elemento per dubitare sui membri del governo”, ha esordito il Premier.
Nonostante le rumorose contestazioni, Conte ha tenuto la barra dritta, rincarando la dose: “Non risulta nessun elemento che suggerisca scollamento dal governo e distanza dall’interesse nazionale“. La Lega, quindi, per il governo gialloverde, non solo è (fino a prova contraria) innocente sul caso dei fondi russi, ma anzi pienamente legittimata ad intrattenere rapporti col governo di Putin e con Russia Unita. Per il nuovo corso sovranista, migliorare i rapporti con Mosca rientra a pieno titolo nell’ambito dell'”interesse nazionale”.
(di Leonardo Olivetti)