Bibbiano, qualche indignazione anche dalla cultura pop: sono Nek e Laura Pausini le mosche bianche. I VIP, si sa, seguono la corrente del pensiero unico su praticamente ogni tema: globalismo, liberismo, immigrazionismo. E se si indignano per gli scandali politici, non lo fanno mai contro la magistratura ideologicamente orientata e sempre in modo unidirezionale, contro il partito “non di sinistra” di turno. Le prese di posizione dei due cantanti sui fatti di Bibbiano sono al momento tra le poche “voci famose” che si trovano contro lo scandalo emiliano, dove affidi pilotati e crudeli hanno strappato dei bambini alle proprie famiglie.
“Mi sento incazzata fragile impotente” è la sintesi, “ma vogliamo fare qualcosa?” è la conclusione del post della cantante romagnola sul suo profilo Facebook:
Sulla falsariga anche Nek, che ammonisce: “È inconcepibile che non si parli dell’agghiacciante vicenda di Bibbiano”
Fuoco di paglia? Possibile, vedremo. Ma è comunque un buon segno, sintomatico del fatto che, forse, l’egemonia culturale da sempre in mano agli eredi del vecchio PCI abbia la possibilità di scricchiolare.
E per farlo ci vogliono mezzi, numeri. Gennaro Sangiuliano e Carlo Freccero stanno faticando da morire in Rai per invertire una tendenza pluridecennale. Lottando, per ora, per pochi spicci intellettuali (trasmissioni appena equilibrate come Povera Patria in primis) e non togliendo spazio a praticamente nessuno degli idoli sacri del pensiero dominante (da Fazio a Saviano).
Bibbiano può essere l’inizio di qualcosa? Speriamo che la denuncia dei due cantanti conduca finalmente a una inversione di tendenza di cui abbiamo tremendamente bisogno. Vero, Enrico Mentana?
(di Stelio Fergola)