A Riace, il paesino del “modello Lucano”, il sindaco dell’accoglienza, quello dei migranti che ripopolano le terre abbandonate dagli italiani, ebbene sì, vince ancora la Lega con oltre il 30% dei consensi. Ma non solo, anche a Lampedusa il Carroccio è primo: e con una percentuale ancora più schiacciante: 45,85%.
Sì, proprio Lampedusa la cittadina dell’ex-sindaco Giusy Nicolini, insignita di non si sa quanti premi “umanitari” per aver reso l’isola un hub perenne di “migranti”.
Uno schiaffo ai buonisti dalla solidarietà tanto facile quanto falsa e ipocrita, a coloro che confidano nell’avvento di centinaia di migliaia di persone da altri universi spacciandolo per un evento inevitabile ma che in realtà si augura con gioia e sudicio autorazzismo.
A questa gente non è mai interessato nulla dei bisogni del popolo. Non è mai interessato nulla delle loro speranze, delle aspirazioni in un futuro migliore. L’unica cosa che hanno avuto in testa per anni è imporre con la forza una deportazione di massa di clandestini e disgraziati. A Riace, come a Lampedusa, una classe di aristocratici immigrazionisti ha violentato intere comunità.
Senza pietà né rispetto: nessuna delle due, per i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
A Riace il voto di ieri, per quello che potrà valere rispetto a poteri influentissimi che sputano addosso alla voce popolare, è stato un pugno nello stomaco a questa orda di ipocriti, marci e abietti.
Ben gli sta. Sperando che in futuro i cittadini siano sempre più consapevoli di chi sono i loro nemici. Nemici falsi come Giuda e capaci di comunicare una tratta schiavistica in un’operazione di solidarietà. Alla lunga, però, il popolo se ne accorge. E reagisce.
(di Stelio Fergola)