IlGiornale.it ha pubblicato uno scoop relativo alle conversazioni fra Emilio Sirianni, giudice della Corte d’appello di Catanzaro, con Mimmo Lucano, sindaco di Riace. “Eh Mimmo, quello che faccio io non sono in molti disposti a farlo, perché teoricamente è anche giusto che un magistrato non deve avere rapporti con gli indagati” afferma Sirianni.
Secondo il quotidiano il magistrato è stato intercettato ripetutamente mentre parla o si scambia messaggi e mail con l’ex sindaco, ed è stato messo sotto inchiesta per favoreggiamento dalla procura di Locri, che alla fine ha chiesto di archiviare l’indagine. Ma, nello stesso provvedimento, la procura avrebbe definito il comportamento del collega, in base a quanto scrive il Giornale, “poco consono a una persona appartenente all’ordinamento giudiziario, la quale peraltro era consapevole di parlare con una persona indagata”.
“In svariate occasioni il dottore Sirianni – si legge nelle carte – ha allertato il Lucano a parlare di persona con lui evitando comunicazioni telefoniche”.
l giudice Sirianni, scrive Il Giornale, insomma, sapeva perfettamente che il suo rapporto con il politico inquisito era fuori dalle regole. Ma continuò imperterrito. E ora quella intercettazione pesa sulla sorte di Sirianni, che il Consiglio superiore della magistratura intende chiamare a rispondere dei «suggerimenti» legali, politici e mediatici forniti a Lucano e rivelati ieri dal Giornale. Compreso il messaggio in cui il magistrato allertava l’indagato sul rischio di essere intercettato.
Nel frattempo, riporta l’Agi, Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace, è tra i dieci candidati alla carica di consigliere comunale che sostengono la lista “Il cielo sopra Riace” capeggiata da Maria Spanò, assessore uscente ai Lavori pubblici.
(la redazione)