Giandomenico Caiazza e la prescrizione: “Grazie al nostro lavoro è stata sottratta al monopolio della narrazione populista”, così il presidente dell’Unione delle Camere Penali. L’argomento macro è quello “sempreverde” – e vastissimo – della Giustizia. Al congresso UCPi in corso a Roma presso l’Hotel Ergife, Caiazza tratta in modo molto energico delle attività dell’associazione. Titolo emblematico: “Cambiare la giustizia, cambiare il Paese”.
Caiazza e il “Cambiare la giustizia, cambiare il Paese”
Giandomenico Caiazza, prima della prescrizione – si dimostra molto determinato nel vantare i risultati dell’associazione da lui presieduta: “Possiamo contare su centinaia di iniziative sul tutto il territorio nazionale: di dibattito, di protesta, di proposta”. Poi aggiunge: “Senza la manifestazione del Teatro Manzoni del novembre 2018 o senza la nostra maratona oratoria del dicembre 2019, non solo noi saremmo oggi altro e meno di ciò che siamo diventati, ma lo sarebbe per conseguenza il dibattito politico, l’attenzione mediatica, la consapevolezza della pubblica opinione sui temi della giustizia penale nel nostro Paese”.
Sulla riforma che non arriva, o che procede talvolta nelle direzioni più confuse o addirittura sbagliate, noi ci siamo espressi. Per Caiazza, il merito dell’UCPi è di aver contribuito ad un’inversione di marcia nel merito. E sulla Cartabia, attacca il giustizialismo della magistratura (“un meet up di manettari”, attacca il presidente).
Caiazza e la prescrizione
Al netto delle critiche che abbiamo osservato sulla riforma Cartabia, Caiazza esprime la gratitudine per il lavoro e lo sforzo dell’UCPi sul tema della prescrizione. “No all’imputato infinito” è la sintesi già ascoltata in passato. “La nostra voce è diventata l’altra voce sui temi della giustizia penale”, prosegue Caiazza, che sulla prescrizione stessa si dimostra ancora più deciso.
Poi l’ennesima frecciata a Piercamillo Davigo: “È ormai indistinguibile dalla satira politica più avveduta”.
Si poteva fare di più e si deve fare di più, e il presidente non lo nega. “Ciò che questo congresso deve decidere per i prossimi due anni” “per continuare a far crescere nel Paese una consapevolezza” sui problemi del diritto penale in Italia, sul tema infinito della separazione delle carriere e su un UCPi che, per stessa ammissione orgogliosa di Caiazza, si comporta a tutti gli effetti come un soggetto politico.
Per approfondimenti, il video integrale della conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=lwbBZ45iReA