Sgarbi chiede commissione sul caso Palamara: allontanato di peso

Sgarbi chiede commissione sul caso Palamara: allontanato di peso

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Vittorio Sgarbi ha chiesto una commissione d’inchiesta sul caso Palamara in Parlamento. Ha usato parole durissime nei confronti dell’Associazione Nazionale Magistrati. Un atto di grande coraggio, che tutti i parlamentari avrebbero appoggiare con convinzione. Certo possiamo poi non condividere i toni di quello che è successo in seguito, le offese, gli insulti e tutto quello che vi pare: ma la proposta sulla commissione d’inchiesta è fondamentale, sacrosanta. E il discorso iniziale di Sgarbi (non la successiva bagarre), è da sottoscrivere. “Che un criminale delinqua è normale, che lo faccia un magistrato è un terremoto istituzionale. Dopo le inaudite dichiarazioni contro di lei di un magistrato del Csm – ha affermato Sgarbi rivolgendosi al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede – dopo le inaudite dichiarazioni di Palamara contro l’onorevole Salvini, dobbiamo aprire una commissione di inchiesta contro la criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio dei criminali. ‘Palamaropolì“.

Io non appartengo alla categoria dei pavidi, dei vigliacchi, dei tornacontisti. Dico quel che penso. E ci metto sempre la faccia. Sto in Parlamento a testa alta.  Chi oggi mi attacca ignobilmente è solo perché ricordo loro cosa sono, cosa sono stati, come hanno ottenuto quei posti e come verranno ricordati. Ricordatevene pure voi” ha poi commentato su Facebook.

Sgarbi replica a Fico

 

Vittorio Sgarbi replica al presidente della Camera Fico che ha annunciato una “istruttoria” contro il parlamentare del gruppo misto reo di aver replicato duramente ad alcuni suoi colleghi durante il dibattito sulla giustizia alla Camera. “Di “indecente e indegno” c’è solo il comportamento di Fico che mi attribuisce cose mai dette ignorando che le persone e i deputati non si dividono per sessi, e io non ho detto nulla di diverso da quello che avrei detto a un deputato maschio. So tratta di una ignobile strumentalizzazione. Alla Bartolozzi mi sono limitato a dire “sei ridicola”, e a evocare il nome di Berlusconi che l’ha fatta eleggere. Quanto alla Carfagna le ho detto “fascista”, com’era il suo atteggiamento avendomi impedito non solo di parlare ma di votare. Noto che anche una donna può essere fascista”, dice il deputato, che aggiunge: “Fico non troverà nelle registrazioni nessun insulto rivolto a una donna, ma solo invettive contro alcuni deputati. Dalla sua istruttoria uscirà sbugiardato”.

Palamara, vogliamo tutti i nomi

Come ha sottolineato il direttore Stelio Fergola: Signor Palamara, ammesso che sia lecito definirla “signore”. Lo scandalo CSM è scoppiato ormai da un anno. Le chat e le intercettazioni che vi inchiodano sono di qualche giorno. Lei, Palamara, praticamente confessa su twitter le sue responsabilità.

Ma non è sufficiente.

Mi scusi se un signor nessuno come me ha questa pretesa, ma a questo punto traggo spunto dal primo commento che le hanno fatto al post: adesso vogliamo nomi e cognomi.

palamaraPerché che lei, Palamara, faccia ammenda come se avesse risposto in modo maleducato a un passante che chiedeva informazioni, ci ri-scusi, non ce ne frega niente.

A noi interessano i fatti. Ci interessa scardinare il sistema mafioso di cui lei è solo l’ultimo dei registi e complici. E forse dei servi. Il vostro Fan Club, poi, è ancora fortissimo, e ha una caratteristica che lo contraddistingue da anni: vi sostiene a prescindere, nonostante le numerose porcate commesse negli ultimi 30 anni.

Il Fan Club

Quel Fan Club è composto da vittime, utili idioti e persone di vertice che da 30 anni si rifiutano di guardare ai fatti e non si pongono mai una domanda, dandovi quindi manforte a voi, al cancro che rappresentate e al vostro ruolo distruttivo, insultante di tanti giudici onesti nonché di numerosi eroi che hanno combattuto la criminalità in questa Nazione.

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