Enrico Montesano

Grazie, Enrico Montesano

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Grazie Enrico Montesano. Grazie per l’impegno che sta dimostrando tutti i giorni sui social network, di quanto stia sposando la causa di un popolo oppresso e condannato alla depressione morale prima ancora che economica (e infine sanitaria, perché la fame può condurre anche alla morte, come in troppi dimenticano).

Enrico Montesano, da due anni dalla parte di chi vuole vivere

Grazie, signor Montesano. Perché è vero, probabilmente non ha più nulla da perdere, o comunque molto poco, avendo già vissuto in grande stile un’esistenza prospera, ma soprattutto avendo coronato buona parte dei sogni che serbava per la sua carriera.

Ma non avere niente da perdere non è un’accusa. È semplicemente una “fortuna” di cui beneficiare. Un vantaggio da sfruttare. Ed ecco perché abbiamo apprezzato gran parte delle sue dirette, senza dimenticare l’ultima sul “suicidio” del dottor Giuseppe De Donno.

Va considerato che, se è vero che non ha nulla da perdere, è altrettanto vero che lei non avrà certamente guadagnato poco in vita sua e potrebbe, banalmente, fregarsene, godendosi la pensione.

Come è vero che lei ha 76 anni ed è, quindi, un soggetto a rischio. Se pensasse soltanto a sé stesso, potrebbe appoggiare acriticamente le chiusure e le distruzioni che stanno mettendo nei pasticci la stragrande maggiooranza del popolo italiano.

Invece non lo ha fatto, signor Enrico Montesano. E per questo va lodato e sinceramente ringraziato. Grazie, con tutto il cuore.

Il Montesano aggredito va ringraziato due volte

Sì. Il modo in cui Selvaggia Lucarelli l’ha attaccata soltanto perché non sposa la narrazione imposta sul covid ha del vergognoso. Anche se fosse tutto vero ciò che ha detto, non cambierebbe nulla.

Visto che nessuno auspica la fine delle cure, o la mancanza di tutela dei più deboli. Chiediamo soltanto che per essa non sia sacrificata la maggioranza della popolazione, vulnerabile a tante altre cose gravi esistenti oltre un virus, su tutti la povertà, la salute psicologica, la mancanza di voglia di vivere.

Chiediamo che i medici facciano il proprio dovere, ovvero curare le persone, non governare un Paese distruggendo la vita ai sani.

Sperando che sia di buon auspicio, e che lei legga queste nostre parole di stima. Perché si è schierato con i deboli e gli oppressi, e lo ha fatto sul serio. Dubito sia interessato a chissà quale pubblicità alla sua età. E anche se fosse, non toglierebbe nulla alla nobiltà del gesto.

Grazie.

(di Stelio Fergola)

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