Insistiamo no green pass

Insistiamo contro il Green Pass: non possiamo fare altro

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin

Insistiamo, contro il Green Pass, contro l’oppressione, ma soprattutto contro la depressione sociale. Perché è questo ciò a cui ci stanno conducendo – e dove ci hanno in parte portato – da tempo.

Insistiamo, no Green Pass, no morte psicologica (prima che economica)

80 piazze d’Italia sabato hanno protestato contro il Green Pass, ma contro tanti altri aspetti di questo delirio che ci stanno distruggendo. Mentalmente e spiritualmente. “Meglio morire da liberi che vivere da schiavi” recitava uno dei numerosi striscioni.

L’atteggiamento della stampa di regime è vergognoso contro qualsiasi cosa che non sia decisa o comunque approvata dal potere. Un banalissimo esempio sulle manifestazioni di piazza per il DDL Zan, comparato alle proteste dell’altro giorno, è sufficiente.Insistiamo Green Pass

Se si manifesta per la legge “contro l’omofobia e la discriminazione” va bene tutto, se si affolla la piazza per volere la libertà sono assembramenti pericolosi che portano “nuove chiusure”.

Per non parlare del modo vergognoso in cui i giornali hanno descritto il festeggiamento della vittoria degli Europei, criminalizzandolo in modo disumano, gretto, vile.

Insistiamo, è un dovere

Migliaia di persone in così tante città d’Italia dimostrano una reazione. Piccola, ma la dimostrano. E a questa reazione va data continuità.  Dobbiamo partecipare a tutte le manifestazioni alle quali ci sarà concesso farlo. Non è una questione solo pratica, ma spirituale, etica, civile.

Nessuno ha la bacchetta magica, ma il poco in nostro potere risiede nel rendere sempre più evidente la distanza tra queste èlite salottiere e privilegiate rispetto al popolo, a gente comune di – quasi – ogni estrazione che sta precipitando verso la povertà assoluta, per un virus che uccide sì e no l’unovirgola e in certi casi lo zerovirgola dei cittadini di questo pianeta, come ampiamente evidenziato dai riepiloghi dei contagiati mondiali e dei guariti.

I medici facciano il loro lavoro, che è nobile e rispettabile: curare le malattie o trovare le soluzioni qualora le cure ancora manchino o siano inefficienti.

Ma tutelare un’intera società è tutt’altra storia. E non è una storia medica.

(di Stelio Fergola)

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
E adesso chiedete scusa a Trump
Si dovrebbe chiedere scusa a Donald Trump. Con un po' [...]
Addio a Donatella Raffai, storica conduttrice di “Chi l’ha visto?”
È morta oggi la storica conduttrice di Chi l'ha visto?, [...]
Hoara Borselli e “la penna” (in mancanza di contenuti)
Se a sinistra c’è chi pensa di poter “ricostruire un’egemonia [...]
Perché l’ossessione dei VIP di “lanciare un messaggio” in TV è ridicola
C’era una volta l’arte. E l’arte parlava da sé. Senza [...]
oltre-logo

Iscriviti al nostro Canale Telegram

Non perdere le notizie veramente importanti. In un contesto di disinformazione, oscuramento della libertà di espressione da parte dei mass media, è importante avere canali alternativi di informazione.