Hammamet 20 anni dopo: intervista a Stefania Craxi [VIDEO]

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin

Il 2020 sembra essere un momento decisivo per la rivalutazione di Bettino Craxi: lo studio di colui che sembra essere stato l’ultimo statista italiano è cominciato da alcuni anni, ma è in queste stesse settimane che si stanno svolgendo iniziative dedicate a questa controversa, grande figura.

Craxi: “La mia libertà equivale alla mia vita”

Il 19 gennaio del 2000, poco più d’un mese prima di compiere sessantasei anni, Bettino Craxi si spegneva nella sua casa di Hammamet. Lo stroncavano le complicazioni, curate con i poveri mezzi della sanità tunisina, d’un diabete che lo affliggeva da anni: il tentativo della famiglia d’ottenere un corridoio sanitario che gli permettesse di tornare a Milano per essere curato senza temere conseguenze legali, non aveva trovato successo (comprensibilmente, la famiglia rispose con sdegno all’offerta, da parte di D’Alema, di tenere esequie e sepoltura in Italia).

tomba craxi hammamet

 

L’ex segretario del Partito Socialista Italiano ed ex Presidente del Consiglio si era rifugiato, nel maggio del 1993, in questa località marittima tunisina, apprezzata da grandi artisti europei (Gustave Flaubert, Jacques Brel, Roman Polanski, Sophia Loren); con una fittissima corrispondenza via fax, sperava di recuperare un’agibilità che in Italia gli era stata strappata con Mani Pulite: l’enorme scandalo che aveva stravolto (apparentemente) la classe politica italiana, e che gli era costato due condanne giudiziarie e l’umiliazione pubblica culminata nell’aggressione, con lancio di monetine, di fronte all’Hotel Raphael di Roma.

Hammamet e Craxi, nel 2020

Bettino Craxi se ne andava dall’Italia salutato da una demonizzazione quasi unanime; e nemmeno alla sua morte, sei anni e mezzo dopo, la sua reputazione era migliore.

La convinzione che la seconda repubblica fosse migliore della prima era però, soprattutto in seguito al “golpe bianco” che ha portato nel 2011 al governo Monti, smentita; e il mito di Tangentopoli come evento fondante di un’Italia migliore finiva col mostrarsi nella sua inconsistenza. Lo si sostituiva, per fare un esempio, con la crescente considerazione della crisi di Sigonella (nel 1985 Craxi, coadiuvato da Andreotti agli esteri e nonostante Spadolini alla difesa, faceva infrangere la pretesa di Reagan di imporre la volontà statunitense su suolo italiano) quale ultimo baluardo della sovranità italiana.

Craxi

È addirittura uscito un film: Gianni Amelio (cineasta di sinistra e detrattore, politicamente parlando, del segretario socialista) ha diretto Hammamet, con un Pierfrancesco Favino persino più magistrale del solito nel ritrarre la malinconia del Craxi auto-esiliato. Piuttosto furbo nella scelta della data d’uscita (dieci giorni prima del ventennale) e nell’evitare precisi riferimenti politici (non si cita nemmeno un nome), Hammamet ha finalmente offerto un ritratto del “Cinghialone” libero dalle solite calunnie.

Fondazione Craxi e iniziative dell’anno

Non solo Favino: la Fondazione Craxi, fondata dalla figlia Stefania e presieduta da Margherita Boniver (nota per le invettive che le rivolse Bossi dal palco di Curno), sta curando le presentazioni d’un giallo, dai chiarissimi risvolti autobiografici, scritto dallo stesso Bettino Craxi (la cui grafomania era già nota grazie agli articoli firmati col brigantesco pseudonimo Ghino di Tacco): “Parigi – Hammamet”, edito da Mondadori.

Le librerie italiane sono, in questi mesi, invase da volumi dedicati al gigante milanese-siciliano: “Presunto innocente” di Marcello Sorgi (Einaudi), “L’ultimo Craxi”, ossia i diari da Hammamet curati da Andrea Spiri (Baldini & Castoldi); poi “L’Antipatico” di Martelli; già nel 2016 Francesco Carlesi aveva pubblicato “Craxi. L’ultimo statista italiano” col Circolo Proudhon…

Ma l’evento forse più notevole è stato il viaggio in Tunisia.

Craxi, Hammamet, ritorno alla Medina

La Fondazione Craxi ha infatti organizzato un soggiorno nella cittadina tunisina, per i simpatizzanti che intendessero celebrare la memoria dell’imponente statista nella cittadina che gli offrì rifugio.

Quattro gli eventi tenuti fra il 18 e il 19 gennaio. Sabato: la mattina, l’inaugurazione d’una galleria fotografica con testimonianze dei viaggi intercontinentali di Craxi; nel tardo pomeriggio, una messa in suffragio presso la locale chiesa cattolica; la sera, la presentazione d’un documentario che ne ha rivisitata tutta la vita, dall’infanzia nella Milano bombardata allo struggimento dell’esilio. Presentazione che è stata occasione per rimarcare il persistente rifiuto, dell’attuale classe politica, di confrontarsi col ricordo e la figura di Bettino Craxi (nessuna delegazione, nessun messaggio dalle istituzioni governative; solo politico in carica presente il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori).

Domenica mattina, la commemorazione nel minuscolo cimitero cattolico che ospita la tomba bianca, sempre omaggiata con garofani rossi e recante il celebre epitaffio: “La mia libertà equivale alla mia vita”.

Incontro con Stefania Craxi

Ho incontrato Stefania Craxi, figlia di Bettino e fondatrice della fondazione in sua memoria, all’inaugurazione della mostra fotografica, nella cittadella araba. Abbiamo poi parlato nell’elegante bar (meta anche dei citati artisti) che suo padre frequentava, sotto il dipinto a olio che lo ritrae e davanti al vaso tricolore che lui stesso decorò. Mi ha poi gentilmente promesso che avrei avuto ancora un paio di minuti, per un’intervista più formale e da filmare. Ci siamo ritrovati dopo la presentazione del documentario, ma era stata colpita da un forte calo di voce. Ma alla fine della commemorazione di domenica, ha tenuto fede alla promessa.

stefania craxi hammamet

Stefania Craxi ha così offerto a Oltre la Linea una considerazione sul film che è stato dedicato al padre; alla rivalutazione della sua figura, e al fatto che questa rilettura stia giungendo soprattutto da destra; alla natura e alla qualità delle sue visioni politiche; al ricordo delle relazioni che Bettino Craxi intrattenne col mondo arabo.

A Stefania Craxi un ringraziamento per questa testimonianza: Shukran!

(di Tommaso de Brabant)

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Europarlamentari contro il Green Pass: il discorso di Christine Anderson [VIDEO]
L’europarlamentare tedesca Christine Anderson scuote il Parlamento europeo con il [...]
Puzzer, decisione shock: “Foglio di via e divieto soggiorno”
È ufficiale: la democrazia parlamentare in Italia è ufficialmente un [...]
COP26, la colossale presa per i fondelli delle élite
La COP26 si prepara a essere uno spettacolo grottesco. Stiamo per [...]
La protesta di Trieste e le sospette ordinanze anti-assembramento
La protesta di Trieste è sempre più scomoda, a quanto [...]
oltre-logo

Iscriviti al nostro Canale Telegram

Non perdere le notizie veramente importanti. In un contesto di disinformazione, oscuramento della libertà di espressione da parte dei mass media, è importante avere canali alternativi di informazione.