Europarlamentari contro il Green Pass: il discorso di Christine Anderson [VIDEO]

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L’europarlamentare tedesca Christine Anderson scuote il Parlamento europeo con il suo potente intervento contro il certificato verde digitale e l’obbligo vaccinale, discorso che ha tenuto lo scorso venerdì 29 ottobre in conferenza stampa a Bruxelles. È uno dei pochi europarlamentari, insieme a Cristian Terheş (Romania), Ivan Vilibor Sinčić (Croazia) e Francesca Donato (Italia), ad opporsi con fermezza alla logica liberticida del pass sanitario.

Christine Anderson, la verità in due minuti

Dopo un anno e mezzo di retorica e discussioni caotiche, ascoltare il discorso di Christine Anderson è una manna dal cielo. Il suo coraggioso intervento merita di essere ascoltato dall’inizio alla fine per la sua linearità e lucidità. In due minuti o poco più, la politica tedesca chiarisce tutte le ragioni di chi non tollera il certificato verde digitale. Dice più lei in quei due minuti di quanto sia stato detto da chiunque altro in quest’ultimo anno e mezzo.

“Non è l’obiettivo che rende il sistema oppressivo; sono sempre le modalità con cui si persegue l’obiettivo.” In altre parole, il consequenzialismo radicale del “whatever it takes”, svincolato da qualsiasi principio deontologico, genera mostri ideologici.

Il valore dell’approccio scettico

L’europarlamentare ricorda poi l’importanza dell’approccio scettico in politica: “Ogni volta che un governo afferma di avere a cuore l’interesse del popolo, è necessario ricredersi. In tutta la storia dell’umanità non c’è mai stata un’élite politica sinceramente preoccupata per il benessere delle persone comuni. Cosa ci fa credere che oggi sia diverso?

“Se l’epoca dell’Illuminismo ha portato a qualcosa, è questo: non prendere mai alla lettera nulla di quello che ti dice il governo, metti sempre in discussione tutto ciò che qualsiasi governo fa o non fa. Cerca sempre secondi fini e chiedi sempre ‘cui bono?’ (chi ne beneficia?)” Ma, d’altronde, già le grandi menti del passato (tra cui Socrate, Cartesio e Hume, ad esempio) avevano evidenziato il ruolo del dubbio come principale strumento di conoscenza e di ricerca della verità. Come non citare poi i maestri del sospetto – Marx, Nietzsche e Freud – che su un’interpretazione alternativa della realtà fondarono la loro filosofia, concentrandosi sulla trama nascosta del reale piuttosto che sulle mere apparenze ingannevoli.

“Ogni volta che un’élite politica porta avanti un’agenda così duramente e ricorre all’estorsione e alla manipolazione per ottenere ciò che vuole, puoi quasi sempre essere sicuro che il tuo vantaggio non è certamente quello che aveva a cuore.” Christine Anderson annuncia poi la sua scelta di non vaccinarsi con qualcosa “che non sia stato adeguatamente controllato e testato, e che non abbia mostrato solide prove scientifiche che i benefici superino la malattia stessa e i possibili effetti collaterali a lungo termine, di cui fino ad oggi non sappiamo niente.”

Anderson: “Mettetemi pure in galera, ma non sarò vostra cavia”

Ma Christine Anderson si scaglia soprattutto contro l’intollerabile natura ricattatoria del green pass: “Intendiamoci su una cosa: nessuno mi ‘concede’ la libertà, perché io sono una persona libera. Quindi sfido la Commissione europea e il governo tedesco a sbattermi in galera, rinchiudermi e buttare via la chiave per quello che mi interessa, ma non sarete mai in grado di costringermi a farmi vaccinare, se io – in quanto libera cittadina – scelgo di non vaccinarmi.”

Infine, l’eurodeputata mostra grande acutezza di spirito quando si sofferma sulla valenza simbolica del green pass, che “mina tutto ciò che gli europei rappresentano”. Per la cultura europea, che si fonda su principi liberali e democratici, il certificato verde digitale è un abominio, poiché “viola i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti e costituisce il primo passo verso l’insopportabile sistema cinese di credito sociale”.

Qui il link della conferenza stampa integrale.

(di Flavia Corso)

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