Lo hanno scritto davvero, quelli di The Vision, che Propaganda Live sarebbe “l’unica trasmissione” a “guardare il mondo da una prospettiva progressista”. Sì.
The Vision: solo Propaganda Live è progressista in TV
Leggiamolo, il testo di questo copy sulla pagina facebook del giornale notoriamente conservatore. Il post cita, testualmente: “Guardare il mondo da una prospettiva progressista sembra non essere più una priorità per la tv di Stato. L’unica trasmissione che continua a farlo nel palinsesto italiano è infatti “Propaganda Live” che, grazie alla capacità di unire parodia e approfondimento, è diventata necessaria per avere un minimo di equilibrio nel racconto televisivo dell’Italia di oggi.“
Foto dell’articolo, un raggiante Zoro, quasi statuario per il suo gigno di stoico resistente alla tremenda dittatura conservatrice indiscutibilmente dominante in Italia e nel resto dell’Occidente.
Ovviamente, il titolo è decisamente “paraculo”, dal momento che nel testo del pezzo ci si concentra sulla “satira”. Ma la satira non significa “guardare il mondo da una prospettiva progressista”. Cara The Vision, prendi in giro i tuoi lettori, non altri.
Il mondo delle favole di “The Vision”: ma ecco qual è la realtà
Il mondo delle favole di The Vision, dove il progressismo è schiacciato e oppresso è, ovviamente, una scemenza totale. Talmente lontana dalla realtà che non occorre nemmeno una profonda richiesta per smentirla. È sufficiente mettere in fila, uno per uno, i programmi televisivi del palinsesto di Rai, Mediaset, La7 e tutti i cosiddetti “allnews”, SkyTg24 in primis.
Sulla Rai c’è un dominio pressoché assoluto dei giornalisti e conduttori di approccio globalista e progressista, da Lucia Annunziata, a Bianca Berlinguer, fino ad arrivare a Luisella Costamagna e il mai troppo lodato Agorà. Fa eccezione solo ed esclusivamente Milo Infante con Ore 14.
Su Mediaset è tutto un progressismo globalista dalla A alla Z, ad eccezione di Rete 4 dove però, ormai, a parte Nicola Porro e Mario Giordano, anche Paolo Del Debbio sembra essersi allineato, per non parlare delle ultime peripezie di Giuseppe Brindisi., il quale, sebbene non sia identificabile come “progressista”, ha dato sicuramente libero sfogo alla propaganda ultravaccinista di sistema, di cui i progressisti sono – guarda un po’ – soldati fedeli.
La7 è praticamente una televisione da regime totalitario novecentesco, dove tra Myrta Merlino, Tiziana Panella, Giovanni Floris, Lilli Gruber, Corrado Formigli e compagnia si potrebbe schierare quasi un undici calcistico di progressismo globalista.
Cara The Vision, ti ringraziamo per questa perla che ci hai donato: ci ha fatto tanto ridere.
(di Stelio Fergola)