Joe Biden

Joe Biden, lo scandalo che rischia di travolgerlo

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Sembra che Joe Biden non sia il prescelto, dopotutto. Dopo essersi liberato della storia dei suoi approcci sessuali piuttosto indiscreti, e annunciato la sua candidatura per le elezioni del 2020, Biden è diventato, secondo diversi sondaggi, il candidato favorito. Purtroppo per Biden, il suo passato è tornato a tormentarlo.

Mentre Politico e Marketwatch hanno bocciato Biden per il fallimento del libero scambio e commenti sulla Cina, forse la cosa più schiacciante è un articolo del Mercoledì scorso sul New York Times che sbatte in prima pagina i principali conflitti di interessi con l’Ucraina dell’ex vice presidente. Si mette male, per Joe.

Al cuore del problema è il ruolo di Joe Biden nel minacciare l’Ucraina se non avesse immediatamente licenziato il procuratore generale Viktor Shokin, il quale stava conducendo una vasta indagine sulla corruzione che riguardava l’azienda produttrice di gas naturale Burisma Holdings, il cui figlio di Joe Biden, Hunter, siede nel consiglio direttivo.

Biden si è vantato apertamente di questo durante un evento organizzato dal Council of Foreign Relationships a gennaio. Nelle sue stesse parole, con le videocamere che registravano il tutto, Biden ha descritto come ha minacciato il presidente ucraino Petro Poroshenko nel marzo 2016, dicendogli che l’amministrazione Obama avrebbe ritirato 1 miliardo di dollari di garanzie sui prestiti USA, mandando dunque l’ex repubblica sovietica verso l’insolvenza, se non avessero licenziayo immediatamente il procuratore generale Viktor Shokin.

La campagna di Biden sostiene che il vicepresidente ha svolto il suo ruolo senza curarsi delle attività di Hunter, e che i due non hanno mai discusso della cosa. Biden sostiene di avere scoperto che suo figlio sedeva nel consiglio di Burisma “dai giornali”. Incredibile.

Come evidenzia il Times, “nuovi dettagli sul coinvolgimento di Hunter Biden, e la decisione dell’attuale procuratore generale ucraino di riaprire le investigazioni su Burisma, hanno messo di nuovo la questione sotto i riflettori”.

“Hunter Biden è un avvocato laureato a Yale che ha servito nel consiglio di Amtrak e un gran numero di organizzazioni no-profit e think tank, ma non ha nessuna esperienza riguardo l’Ucraina, e solo qualche mese fa è stato estromesso dai riservisti della Marina dopo essere risultato positivo alla cocaina. Sarebbe pagato all’incirca 50.000 dollari al mese per il suo lavoro nella compagnia Burisma Holding” – New York Times. Infatti, il Dipartimento di Stato, all’epoca, era preoccupato per il fatto che il lavoro di Hunter Biden per la Burisma ponesse un conflitto di interessi con il lavoro diplomatico di suo padre.

“Non ho alcun ruolo in relazione all’indagine che coinvolge Burisma”, ha detto Hunter Biden in una dichiarazione rilasciata mercoledì, “Ho limitato il mio ruolo sulla creazione di pratiche di corporate governance per aiutare la Burisma a espandersi globalmente”. I Repubblicani, intanto, hanno premuto molto sul conflitto di interessi che riguarda Biden e l’Ucraina. A guidare la carica è stato l’avvocato personale di Trump, Rudy Giuliani, che la scorsa settimana ha detto a Fox News di “tenere d’occhio l’Ucraina”.

“Mr. Giuliani ha detto di avere discusso la cosa con il Presidente in diverse occasioni. Trump ha detto che gradirebbe che il procuratore generale William P. Barr guardasse il materiale raccolto dagli investigatori ucraini – facendo da eco alle diverse richieste di Giuliani di investigare il lavoro di Biden e le connessioni tra gli Stati Uniti e l’Ucraina. Giuliani ha detto di essere stato coinvolto perché stava cercando di contrastare l’inchiesta di Mueller con le prove che i democratici hanno cospirato con gli ucraini per aiutare a dare inizio a quella che è poi diventata l’inchiesta del consigliere speciale.

“Posso assicurarvi che tutto è iniziato con il sospetto di un possibile coinvolgimento ucraino nell’indagine sulle interferenze russe, e non con Biden”, ha detto Giuliani. “La storia di Biden è collaterale a una storia molto più grande, ma deve comunque essere investigata, senza il pregiudizio che ha infettato la storia della collusione”.

La decisione di riaprire l’indagine sulla Burisma è avvenuta a marzo per scelta dell’attuale procuratore generale ucraino – che due anni fa aveva assolto il datore di lavoro di Hunter Biden. L’annuncio è stato fatto in seguito alla controversa elezione presidenziale, ed è stato visto, in alcuni ambienti, come l’offerta del procuratore generale, Yuriy Lutsenko, per ingraziarsi l’amministrazione Trump per conto del suo capo – il presidente in carica Petro Poroshenko. Poroshenko ha perso la rielezione contro un comico che faceva il presidente in TV, Volodymyr Zelensky, il quale ha detto che rimpiazzerà Lutsenko come procuratore generale. Zelensky non ha detto se colui che sostituirà Lutsenko continuerà l’indagine.

Kostiantyn H. Kulyk, un sostituto del signor Lutsenko che stava gestendo le indagini prima di essere riassegnato il mese scorso, ha detto al New York Times che stava esaminando i milioni di dollari di pagamenti partiti da Burisma verso la ditta che aveva pagato Hunter Biden.

Il lavoro di Hunter Biden in Ucraina sembra essere stato ben ricompensato. Burisma ha pagato $ 3,4 milioni a una società chiamata Rosemont Seneca Bohai LLC da metà aprile 2014, quando Hunter Biden e il signor Archer hanno aderito al consiglio di amministrazione, alla fine del 2015, secondo i dati finanziari forniti dal procuratore aggiunto ucraino. I pagamenti continuarono anche dopo, secondo le persone che erano a conoscenza dell’accordo.

Rosemont Seneca Bohai era sotto il controllo del signor Archer, che lasciò il consiglio di Burisma dopo essere stato accusato di un piano per frodare dei fondi pensione, e una tribù indiana, per decine di milioni di dollari. I documenti bancari presentati in quel caso – che hanno portato a una condanna per Archer, ribaltata però a novembre – mostrano che Rosemont Seneca Bohai ha effettuato pagamenti regolari a Mr. Biden, pagamenti che in alcuni mesi ammontavano a $ 50.000. Ora bisogna vedere se il nuovo presidente dell’Ucraina, Zelensky, continuerà le indagini.

(da ZeroHedge – Traduzione di Federico Bezzi)

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