Le sembianze dei migranti sono quelle di Cristo. Coloro “che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici”. Lo dice Bergoglio, e questa non è una novità, e lo fa al ternime della Via Crucis al Colosseo, e ciò forse rappresenta un nuovo passo avanti nella propaganda immigrazionista vaticana.
Nel suo discorso più generale, Francesco cita “le persone affamate di pane e di amore, le persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti; le persone assetate di giustizia e di pace; le persone che non hanno il conforto della fede; gli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine”.
Non sono mancate dichiarazioni sul tema del clima terrestre, magari ispirate dall’incontro con la guru progressista Greta Thunberg: “La nostra casa comune appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”, è il monito. Proprio nei giorni scorsi il Papa ha incontrato la ‘paladina’ dei giovani per l’ambiente, Greta Thunberg, incoraggiandola ad andare avanti nella sua lotta. Infine una riflessione dedicata alla Chiesa, che “si sente assalita continuamente, dall’interno e dall’esterno”
E, infine, sul dramma della pedofilia nella Chiesa. A portare la croce di Gesù sono anche “i piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza”.
Per l’ennesima volta Chiesa bergogliana ingabbia sé stessa in un’immagine di riverbero del conformismo più becero. Chiaro e naturale che parte di questo conformismo vada a toccare questioni assolutamente condivisibili come, appunto, quella della pedofilia nel clero.
(di Stelio Fergola)