I politici conservatori francesi sono furiosi con il presidente Emmanuel Macron per il suo suggerimento di usare materiali moderni come acciaio, titanio e carbonio nella ricostruzione della cattedrale di Notre Dame.
Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, partito di destra un tempo conosciuto come Front National, ha criticato il suo ex rivale presidenziale su Twitter. Rispondendo a un tweet scritto dal primo ministro Edouard Philippe riguardo la competizione internazionale lanciata per la ricostruzione della guglia del diciannovesimo secolo, crollata durante l’incendio, Le Pen ha scritto #Touchepasanotredame – giù le mani da Notre Dame.
In questo tweet, il Primo Ministro si è domandato se la guglia debba essere ricostruita con gli stessi materiali, o se non debba essere ricostruita mai più. Secondo il Financial Times, la promessa di Macron di ricostruire la cattedrale entro cinque anni sarà probabilmente impossibile, se i costruttori dovranno cercare, produrre e in seguito adattare le massicce travi di quercia usate durante la costruzione originale.
Intanto Jordan Bardella, stella nascente ventitreenne del RN, ha rigettato l’idea di usare materiali contemporanei per la ricostruzione del tetto della cattedrale, chiedendo che essa venga ricostruita “identica” e non “in qualche brutta opera d’arte moderna”.
Bardella ha detto a una televisione francese: “dobbiamo fermare questa follia, ora. Il patrimonio francese merita il massimo rispetto”. Ma la Le Pen e il RN non sono stati gli unici ad attaccare Macron.
Laurent Wauquiez, leader dei Republicains, il partito dell’ex primo ministro Nicolas Sarkozy, ha a sua volta chiesto che la ricostruzione sia identica all’originale, mentre Francois-Xavier Bellamy ha dichiarato che Macron e i suoi ministri sono colpevoli di arroganza perché vogliono avere l’ultima parola sugli esperti.
Come ha evidenziato il Financial Times, la controversia ricorda la battaglia sulla modernizzazione del Louvre avvenuta negli anni ottanta sotto Francois Mitterrand, quando le piramidi di vetro furono commissionate per lo spazio tra le due ali del museo.
I miliardari francesi, la Apple Inc. e altri hanno raccolto all’incirca 800 milioni di euro per la ricostruzione di Notre Dame dopo il devastante incendio che ha distrutto il tetto e parte degli esterni della cattedrale. Sebbene questa profusione di ricchezza abbia infastidito i membri del movimento dei gilet jaunes, che hanno attaccato i donatori per non aver fatto nulla per alleviare i mali sociali che hanno ispirato il movimento.
Mentre il governo francese, che è responsabile per la cattedrale, cerca di mettere insieme un piano per la sua ricostruzione, immaginiamo che il dibattito potrà soltanto intensificarsi.
(da ZeroHedge – Traduzione di Federico Bezzi)