Carlson: "La sinistra dice di amare gli immigrati ma non li vuole nei suoi quartieri"

Carlson: “La sinistra dice di amare gli immigrati ma non li vuole nei suoi quartieri”

Venerdì, durante la trasmissione “Tucker Carlson Tonight” di Fox News, il conduttore Tucker Carlson ha discusso della proposta dell’amministrazione Trump di inviare gli immigrati clandestini all’interno delle città santuario.

Carlson ha confrontato le idee di coloro che sono più a sinistra riguardo l’immigrazione con la loro reazione alla proposta del presidente Donald Trump, concludendo che molti sono ipocriti riguardo le loro stesse idee.

Ecco la trascrizione del video:

CARLSON: Buonasera e benvenuto a Tucker Carlson Tonight. Cosa pensereste, se qualcuno che odiate si offrisse di pagarvi il mutuo? O di mandare i vostri figli al college? O vi mandasse un camion pieno di barrette Snickers a casa? All’inizio sareste confusi e sospettosi: perché un vostro nemico dovrebbe farvi il regalo della vita? Ma alla fine, se foste intelligenti, accettereste il regalo. Sarebbe troppo bello per dire di no.

Beh, qualcosa del genere è accaduto stanotte a Washington. Il Washington Post riporta che l’amministrazione Trump sta pensando di spostare alcune delle migliaia di migranti ora ammassata sul confine meridionale all’interno di varie auto-proclamate città santuario sparse negli Stati Uniti. Il presidente ha poi confermato su Twitter che la misura è presa in seria considerazione. Che bella notizia, per l’America blu.

La sinistra ama gli immigrati poveri nel mondo sviluppato, e perché non dovrebbe? Rendono le nostre città più sicure, dicono. Migliorano le nostre scuole. Sono la spina dorsale della nostra economia. Fanno i lavori che noi non vogliamo più fare. Sono diversi. Sono la nostra forza. Sono il meglio dell’America anche se tecnicamente non sono americani. Le città santuario, poi, li amano più di tutti, ed ecco perché sono diventati dei santuari per gli immigrati clandestini.

Tutti i Democratici attualmente candidati alla presidenza lo hanno ripetuto più volte.

(inizia videoclip)

CHRIS HAYES, GIORNALISTA MSNBC: Se lei potesse, abbatterebbe il muro?

BETO O’ROURKE (D), CANDIDATO ALLA PRESIDENZA: Si.

HAYES: Quindi il muro al confine lo butterebbe giù.

O’ROURKE: Assolutamente.

ELIZABETH WARREN (D), CANDIDATA ALLA PRESIDENZA: Offrire una casa ai rifugiati. Questo è ciò che siamo. Questi sono i nostri valori. È parte di ciò che facciamo.

JULIAN CASTRO (D), CANDIDATO ALLA PRESIDENZA: Quindi invece di costruire un muro o chiudere il confine, dobbiamo scegliere la compassione e non la crudeltà.

KAMALA HARRIS (D), CANDIDATA ALLA PRESIDENZA: Noi diamo il benvenuto ai rifugiati e portiamo le persone fuori dall’ombra.

KIRSTEN GILLIBRAND (D), CANDIDATA ALLA PRESIDENZA: L’immigrazione non è un problema di sicurezza. È una questione economica ed umanitaria. Non esiste un essere umano illegale.

(fine videoclip)

CARLSON: “Non esiste un essere umano illegale”. Ottima risposta, Kirsten Gillibrand, apprezziamo la sua eloquenza. Il sindaco di Oakland, Libby Schaaf, ci crede così profondamente che lo scorso anno ha avvertito i clandestini presenti nella sua città, inclusi diversi criminali, che stava arrivando una perquisizione dell’I.C.E.; voleva dare loro il tempo di scappare, e lo hanno fatto. E poi ha detto che non aveva altra scelta. Tutte le persone buone vogliono più immigrati clandestini nelle loro città.

(inizia videoclip)

LIBBY SCHAAF (D), SINDACO DI OAKLAND: Dire che gli immigrati non sono validi membri della nostra società è una bugia razzista. Noi ad Oakland abbiamo una comunità che accoglie ed onora tutte le persone, non importa da dove vengono o come sono giunte qui.

(fine videoclip)

CARLSON: Ad Oakland sono accoglienti. Infatti, l’intero stato è accogliente. Nel suo discorso inaugurale questa primavera, il nuovo governatore della California, Gavin Newsom, ha ripetuto queste parole. Tutti possono entrare in California, assolutamente tutti.

(inizia videoclip)

GAVIN NEWSOM (D), GOVERNATORE: Costruiamo una casa più forte delle tempeste, e tuttavia aperta al mondo. Una casa che offra rifugio a chi ne ha bisogno, un santuario per chiunque lo cerchi. Non avremo una casa per i ricchi e una per i poveri, una per i nativi e una per tutti gli altri.

(fine videoclip)

CARLSON: Quindi la sinistra non potrebbe essere più chiara sulla questione. Tutta l’immigrazione è buona. Più immigrazione è meglio. Non c’è distinzione tra immigrazione legale ed illegale. E se non sei d’accordo, sei un nazionalista bianco. Ecco che cosa stanno dicendo da due anni a questa parte.

E ora qui, totalmente di punto in bianco arriva l’uomo che più disprezzano al mondo, Donald J. Trump, il quale gli offre la cosa che più desiderano in assoluto – più immigrati – consegnati alla loro porta a spese del governo. Beh, dovrebbero gioire come se Natale fosse arrivato in anticipo: pensavano di ricevere un paio di calzini, invece si trovano un pony. Santo cielo, incredibile. Il miglior giorno della loro vita.

Ma non è così che hanno risposto. La sinistra non è stata felice dell’offerta di Trump. Sono rimasti scioccati, e ora sono molto infastiditi. “Ce li sta scaricando addosso”, dicono. Scaricare (1), come si fa con la spazzatura o con i vecchi copertoni.

Il titolo di Mother Jones è stato “Donald Trump vuole scaricare i richiedenti asilo per le strade delle città americane – le città democratiche”. Secondo Greg Miller del Washington Post, Trump vuole “scaricarli nelle città per punire i rivali politici”, mentre secondo Harry Siegel del Daily Beast, “la Casa Bianca vuole scaricare i rifugiati nelle città santuario”. Siegel definisce questa idea “meschina”. Allo stesso tempo, quasi in concerto, la CNN e la MSNBC accusano la Casa Bianca di voler “scaricare” gli immigrati nelle città.

Quindi, qual è il messaggio che la sinistra ci vuole mandare? Che gli immigrati sono spazzatura? Qualcosa che si butta via come un sacchetto con gli escrementi del cane? A detta loro, se vuoi rovinare la città di qualcuno devi “scaricargli” gli immigrati. Wow, suona un po’ razzista. Molto razzista, a dir la verità.

Ma anche Nancy Pelosi è d’accordo. Lei vive in una di quelle città dove gli immigrati verrebbero “scaricati”, così ha immediatamente dichiarato che “la grandezza del cinismo e della crudeltà di questa amministrazione non può essere ignorata. Usare esseri umani – inclusi bambini – come pedine del loro gioco per creare paura e demonizzare gli immigrati è spregevole”.

Ma, aspettate un secondo, la cosa sta diventando confusa. Non ha molto senso. Come può la presenza di immigrati “creare paura”? Gli immigrati non sono pericolosi, ce lo avete detto migliaia di volte, sono più sicuri di noi. Sono incredibili, più di noi. Pelosi lo dice sempre. Quindi perché è un male che Trump voglia mandare più immigrati a San Francisco?

San Francisco è una città santuario che ha sovvertito le leggi federali nella speranza che giungessero lì più immigrati clandestini, e adesso forse arriveranno. Ma San Francisco non li vuole. “Il piano di Trump è illegale”, hanno detto al notiziario. Non puoi semplicemente mandare gli immigrati nelle città americane, ci dicono. C’è un processo da rispettare.

Davvero? Gli abitanti di Lewiston, Maine, sono passati attraverso quel processo quando un’intera popolazione di somali è stata spostata da un campo profughi in Kenya alla loro città? No, nessun processo. Nessuno glielo ha chiesto. Il governo lo ha fatto e basta. Lo stesso è accaduto a Hazleton, Pennsylvania, e un gran numero di altre città in tutto il paese. È così che funziona. È così che ha sempre funzionato. Ma quando lo fai nella città dove vive Nancy Pelosi, all’improvviso, diventa “illegale”.

La cosa sta diventando confusa, quindi cerchiamo di spiegarla in parole più semplici. Qui c’è una lista di quartieri che potrebbero immediatamente ospitare dei rifugiati. Questi sono posti ricchi. Sono politicamente liberal, come molti posti ricchi. E dal momento che sono liberal, amano gli immigrati poveri provenienti dall’estero. Solo che non ne hanno nessuno. Quindi cambiamo le cose.

Il primo nome sulla lista è Beacon Hill, a Boston. Questo quartiere ha un reddito pro-capite medio di 120.000 dollari all’anno. Per capirci, è più del doppio della media nazionale. Ed è un quartiere decisamente poco “diverso”, quindi sarebbe di grande aiuto per loro essere rafforzati da migliaia di immigrati.

Come ci ha avvertito John Kerry, che vive proprio a Beacon Hill, “la paura dello straniero, la paura del diverso, la paura di qualcuno che non ci assomiglia è un attacco all’America”. Wow, che affermazione pesante. Fermiamo questo attacco, e facciamolo mandando – non so – metà della recente carovana di immigrati presso il codice postale di John Kerry. Ne sarà entusiasta. Dovrà esserne entusiasta.

Poi, al secondo posto, troviamo Upper East Side di New York. L’ex sindaco Michael Bloomberg vive lì. Lui ama gli immigrati poveri. Sfortunatamente, nel suo quartiere non ce n’è quasi nessuno. In una città dove i bambini parlano 200 lingue diverse, il codice postale di Michael Bloomberg è incredibilmente povero di “diversità”. Cambiamo le cose, che dite? E già che ci siamo, integriamo le due scuole private più famose della città – Collegiate e Spence. Entrambe le scuole sono rigorosamente progressiste. Sanno che la diversità è la nostra forza.

Ma quanti immigrati guatemaltechi hanno ammesso quest’anno? Non abbastanza. Aumentiamo questo numero del 50% entro settembre. Eisenhower ha fatto qualcosa del genere alla Central High School di Little Rock nel 1957 (2). Vediamo se Trump può fare lo stesso con Collegiate e Spence.

E infine, abbiamo il quartiere di Kalorama proprio qui a Washington. Ci vive Barack Obama, e lui ha detto che “siamo una nazione di immigrati, è sempre stato il vantaggio dell’America sulle altre nazioni”. Ora, potrebbe anche essere vero, eppure praticamente nessun immigrato povero vive a Kalorama. Che ne direbbe, se importassimo lì qualche migliaio? Come potrebbe Obama dire di no?

Ma ovviamente direbbe di no. Sarebbe furioso. Li fermerebbe. Nessuno odia la diversità più dei ricchi liberal, la stessa gente che la tifa così tanto. Speriamo che gli immigrati guardino tutto questo in TV e traggano le proprie conclusioni. La sinistra vi dirà fino alla morte che vi ama. Ma se non vi vuole nei loro quartieri, se non vuole che andiate a scuola con i loro figli, sta mentendo.

1) Nell’originale “dumping”, da “dump”, spazzatura. Letteralmente significa “buttare la spazzatura”.

2) Nel 1957 alla Central High School di Little Rock furono ammessi con un decreto della Corte Suprema i primi nove studenti di colore, tra le proteste della popolazione. Eisenhower ordinò che il loro accesso venisse scortato da un battaglione di 1200 uomini.

(da Breitbart – Traduzione di Federico Bezzi)

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