Proprio quando l’Italia nuovamente era diventata una sorgente di preoccupazione internazionale, in quanto unica economia della Zona Euro in recessione, la sua industria si è ripresa, al punto tale da averla resa leader produttiva della regione.
La performance, inaspettatamente positiva, della manifattura del Bel paese durante i mesi di gennaio e febbraio, può voler dire che l’Italia si configura come un eccellente contributore per il sorgere della produzione industriale del blocco [continentale, con l’euro-valuta, N.d.R.] durante il primo quarto del 2019.
Ciò secondo i calcoli di Bloomberg, basati sui dati riguardanti i primi due mesi dell’anno per i 19 Stati membri, pubblicato dall’Eurostat nella giornata di venerdì [12 aprile 2019, N.d.R.]: questi ultimi tengono in considerazione l’intero (primo) quarto dell’anno.
Valori del grafico:
– Italia: 35.796%;
– Francia: 32.284%;
– Spagna: 18.027%;
– Irlanda: 17.049%;
– Paesi Bassi: 14.511%;
– Slovenia: 2.940%;
– Slovacchia: 1.861%;
– Finlandia: 1.535%;
– Grecia: 1.141%;
– Estonia: 0.289%;
– Lussemburgo: 0.064%;
– Lettonia: -0.300%;
– Malta: -0.346%;
– Lituania: -1.412%;
– Portogallo: -2.213%;
– Germania: -21.226%
I dati, provenienti dall’ufficio statistiche dell’Unione Europea, escludono i contributi dalla costruzione, che sono inclusi nelle misure nazionali tedesche. La ripresa della produzione italiana è di buon auspicio per un’uscita dalla recessione, nella quale era entrata dopo che il suo Prodotto Interno Lordo si era ridotto per due trimestri consecutivi alla fine dello scorso anno.
Uno dei dessert iconici della nazione è il tiramisù, che in italiano significa “Rialzami“. La terza più grande economia della Zona Euro ha bisogno ancora di molti di questi [trimestri] per recuperare il terreno perso nell’ultimo decennio.
Nonostante la recente ripresa, la produzione industriale italiana rimane il 17% al di sotto del suo picco pre-crisi 2007, mentre la Germania è del 7% al di sopra di esso.
(da Bloomberg – traduzione di Lorenzo Franzoni)