Julian Assange in pericolo: è nella Guantanamo inglese

Julian Assange in pericolo: è nella Guantanamo inglese

Mentre Julian Assange attende gli sviluppi del suo caso – la condanna in Inghilterra e la richiesta di estradizione negli Stati Uniti – è detenuto in una prigione di massima sicurezza a Londra, nota come la “Guantanamo d’Inghilterra”, usata per detenere presunti terroristi, spesso a tempo indefinito.

La reputazione della prigione di Belmarsh solleva preoccupazioni sulle condizioni del fondatore di Wikileaks. Come riporta Bloomberg, riguardo la possibilità che Assange non riceva adeguate cure mediche, “anche se molti prigionieri di Belmarsh dicono che è difficile vedere un medico o un infermiere, questi servizi sono presenti all’interno della struttura”.

La prigione di Belmarsh è stata usata per detenere prigionieri di alto profilo, pericolosi per la sicurezza nazionale, a tempo indefinito, grazie all’Anti-Terrorism, Crime and Security Act del 2001, divenuto legge sei settimane dopo l’11 settembre, fino a quando la Camera dei Lord ha stabilito che tale legge violava le leggi a tutela dei diritti umani.

Julian Assange in pericolo: è nella Guantanamo inglese

Il nome di Assange è uno dei più noti tra coloro che sono o sono stati nella prigione di Belmarsh. La lista include noti gangster, serial killer e trafficanti di droga. Ronnie Biggs della grande rapina al treno del 1963 è stato in questo carcere. Altri soggetti includono Richard Tomlinson, detenuto per sei mesi nel 1997 dopo avere dato la sinossi di un libro sulla sua carriera nel MI6 a una casa editrice australiana. Andy Coulson, ex addetto stampa del primo ministro David Cameron, è stato imprigionato per alcuni mesi per lo scandalo dell’hackeraggio dei telefoni che ha coinvolto il giornale News of the World.

Buona parte della popolazione carceraria è composta da terroristi. Abu Hamza al-Masri è stato a Belmarsh fino alla sua estradizione negli USA, dove sta scontando la condanna a vita per undici accuse di terrorismo. Rams Mohammed, Muktar Said Ibrahim e Yasin Hassan Omar sono tutti in quel carcere per il tentativo di bombardare la metropolitana di Londra nel 2005. Anjou Choudhry ha scontato lì la sua pena per avere fatto propaganda all’ISIS. Michale Adebolajo e Michael Adebowale sono in carcere con l’accusa dell’omicidio del soldato britannico Lee Rigby.

C’è molto timore riguardo le condizioni di Assage dentro Belmarsh. Un sondaggio interno condotto dall’ispettore capo della prigione ha evidenziato che “il 91% degli uomini aveva problemi quando è arrivato a Belmarsh, un numero molto più alto rispetto alle altre carceri”. Nel 2009, la stessa autorità della prigione ha evidenziato l’ampio uso della forza per controllare i detenuti all’interno del carcere.

I detenuti “non possono visionare le prove contro di loro, e sono confinati nelle loro celle per 22 ore al giorno. I loro avvocati dicono che sono sepolti nel cemento”, ha riportato la BBC nel 2004.

Il rapporto dell’ispettore capo del 2018 ha evidenziato che la prigione contiene una “Unità di alta sicurezza” (HSU), che compone “una prigione dentro la prigione”: “il ruolo della HSU rimane poco chiaro. Ci è stato detto che era per prigionieri di categoria A ad alto rischio, ma tali persone sono detenute anche in altri prigioni di massima sicurezza, e non capiamo perché a Belmarsh l’approccio sia diverso. Abbiamo notato che due delle persone detenute lì dentro sono di categoria A rischio standard, e che nel dicembre 2017 due persone sono state trasferite lì dalla prigione principale. Temiamo che i prigionieri possano essere collocati nella HSU senza alcuna procedura di controllo”.

Descrivendo l’uso della detenzione in isolamento, il rapporto dell’ispettore capo dichiara: “le condizioni di vita nell’unità sono ragionevoli, ma alcuni prigionieri non hanno avuto la possibilità di fare movimento fisico o fare la doccia tutti i giorni”.

Rapporto individuali forniti dagli ex detenuti di Belmarsh e pubblicati da CAGE, un gruppo di difesa dei diritti umani, hanno descritto le loro esperienze nella prigione. Un prigioniero anonimo ha dichiarato che “il sistema carcerario è creato per umiliare e degradare il prigioniero il più possibile. Il processo di deumanizzazione inizia immediatamente”. A seguito dell’arresto di Assange, CAGE ha rilasciato una dichiarazione in cui scrive che “l’Inghilterra sta facendo il lavoro sporco degli Stati Uniti perseguitando un uomo che ha reso noti dei crimini di guerra”.

Il 14 e il 15 aprile si terranno, fuori dalla prigione, proteste in favore di Assange.

(da Consortiumnews – Traduzione di Federico Bezzi)

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