Moise Kean è il giovane campioncino della Juventus. Nella Nazionale Italiana, il ct Roberto Mancinilo descrive come un predestinato e gli ha dato fiducia addirittura dal 1′ contro la Finlandia: fiducia ampiamente ripagata con il gol segnato al 74′.
A Moise Kean auguriamo una carriera ricca di soddisfazioni e siamo felici che l’Italia possa schierare un attaccante così forte e promettente. Ciò che non ci piace affatto è l’inopportuna strumentalizzazione politica che ne ha fatto il Corriere della Sera portando avanti, per l’ennesima volta, il folle vessillo ideologico dello ius soli – che la maggioranza degli italiani non vuole (ma a questo agli editorialisti del Corriere non interessa poi molto).
«Io sono cittadino italiano dalla nascita, perché i miei genitori sono qui da più di trent’anni e sono italiani anche loro. Dispiace per chi non ha la cittadinanza anche se è nato qui: siamo nello stesso Paese e bisogna trattare tutti come italiani. Non c’è diversità». Moise Kean, scrive il Corriere, «ha le idee chiare sia sul campo, dove ha segnato con la maglia della Nazionale contro la Finlandia al debutto da titolare, ma anche fuori dal campo».
Per i giornaloni Kean è già un simbolo dello ius soli. Sappiamo che non si arrenderanno mai poiché l’approvazione dello ius soli assicurerebbe ai partiti liberal (come il PD) un bel bottino di voti per i prossimi anni.
(La Redazione)